Tylosaurinae | |
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Scheletro di Tylosaurus nepaeolicus, al Rocky Mountain Dinosaur Resource Center | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Squamata |
Clade | †Mosasauria |
Superfamiglia | †Mosasauroidea |
Famiglia | †Mosasauridae |
Clade | †Russellosaurina |
Sottofamiglia | †Tylosaurinae Williston, 1895[1] |
Generi | |
I Tylosaurinae sono una sottofamiglia di mosasauri[2], un gruppo eterogeneo di lucertole marine, vissute nel Cretaceo superiore, circa 89.3–66 milioni di anni fa (Coniaciano-Maastrichtiano). I membri della sottofamiglia sono conosciuti informalmente e collettivamente come "tylosaurini" e sono stati recuperati in tutti i continenti ad eccezione del Sud America.[3] La sottofamiglia comprende i generi Tylosaurus, Taniwhasaurus e Kaikaifilu, anche se alcuni scienziati sostengono che dovrebbero essere inclusi solo Tylosaurus e Taniwhasaurus.[4][5]
I tylosaurini apparvero per la prima volta nel Coniaciano[6] e diedero origine ad alcuni dei più grandi mosasauri conosciuti con i generi Tylosaurus e Hainosaurus che arrivarono a dominare come superpredatori gli ecosistemi marini del Santoniano e del Campaniano, sebbene sembrino essere stati in gran parte sostituiti dai grandi mosasaurini, come Mosasaurus, entro la fine del Maastrichtiano.[7] Tuttavia la sottofamiglia sopravvisse fino alla fine del Cretaceo, coprendo un periodo durato circa 20 milioni di anni, estinguendosi insieme agli altri mosasauri nell'estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene.
L'etimologia di questo gruppo deriva dal genere Tylosaurus, che deriva dalla combinazione delle parole greche tylos ossia "pomello" e sauros ossia "lucertola".