La vasca di deprivazione sensoriale, chiamata anche vasca di isolamento o vasca di galleggiamento, è uno strumento inventato dal neuroscienziato statunitense John Lilly[1] alla fine degli anni cinquanta per lo studio della deprivazione sensoriale.
Lavorando nei laboratori del National Institute of Mental Health (NIMH), Lilly trovò una grande vasca usata durante la seconda guerra mondiale per lo studio sui sommozzatori e decise di riutilizzarla al fine di studiare meglio gli effetti della deprivazione sensoriale sul cervello umano e sugli stati alterati di coscienza. Il dibattito scientifico a quell'epoca verteva sulla possibilità che il cervello umano smettesse di funzionare normalmente in assenza di stimoli sensoriali. Per investigare su questa possibilità, John Lilly cercò di trasformare questa vasca in uno strumento in grado di ridurre al minimo gli stimoli esterni.
Originariamente la vasca permetteva allo sperimentatore di restare in una posizione verticale, ma successivamente gli studi proseguirono su un apparecchio ad assetto orizzontale. La vasca era piena di acqua satura di sale solfato di magnesio, mantenuta costantemente alla stessa temperatura del corpo umano in modo da eliminare la sensazione tattile. Il corpo dello sperimentatore si trovava così a galleggiare in assenza di gravità in un liquido isotermico. L'assenza degli altri stimoli veniva garantita isolando la vasca da luce e rumori esterni.
John Lilly sperimentò in segreto la vasca su sé stesso, portando il suo organismo in assenza di stimoli per molte ore di seguito.[2] Da queste esperienze capì che, quando non riceveva stimoli sensoriali, il suo cervello non solo smetteva di funzionare, anzi il galleggiamento gli conferiva sensazione di riposo più profonda che avesse mai provato ed uno stato onirico profondo, in cui a volte si manifestavano anche allucinazioni.[2] Successivamente ai suoi studi, la vasca di deprivazione sensoriale divenne uno strumento diffuso per raggiungere rilassamento, benessere e introspezione interiore.[3] Sulla vasca è stato anche prodotto un film ispirato alla vita di John Lilly che mostra la sua intensa ricerca su se stesso, Stati di allucinazione (vedi sotto).