Venlafaxina | |
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Nome IUPAC | |
(RS)-1-[2-dimetilammino-1-(4-metossifenil)-etil]-cicloesanolo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C17H27NO2 |
Massa molecolare (u) | 277,402 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 618-944-2 |
Codice ATC | N06 |
PubChem | 5656 |
DrugBank | DBDB00285 |
SMILES | CN(C)CC(C1=CC=C(C=C1)OC)C2(CCCCC2)O |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | 10-45% |
Metabolismo | epatico |
Emivita | 4.9 ± 2.4 h (composto progenitore); 10.3 ± 4.3 h (metaboliti attivi) |
Escrezione | renale |
Indicazioni di sicurezza | |
La venlafaxina, conosciuta con i nomi commerciali Efexor, Faxine, Zarelis, è un farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli SNRI (inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina) utilizzato come trattamento di diversi disturbi psichiatrici (depressione maggiore, ansia generalizzata, attacchi di panico, fobia sociale) ma anche condizioni non prettamente psichiatriche come neuropatia diabetica, prevenzione dell'emicrania,[1] vampate di calore in donne in menopausa o uomini nell'ambito della terapia del tumore prostatico.[2]
Introdotto sul mercato nel 1993 come trattamento antidepressivo e dei disturbi d'ansia, attualmente non è raccomandato come farmaco di prima linea per via della minore tollerabilità rispetto ad altri antidepressivi, dei maggiori effetti collaterali da sospensione nonché dell'aumentato rischio di suicidio.[3][4]