Violino barocco | |||||
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Violino di Jacobus Stainer, Absam 1658 | |||||
Informazioni generali | |||||
Origine | Europa | ||||
Invenzione | XVI secolo | ||||
Classificazione | 321.322-71 Cordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, ad arco | ||||
Famiglia | Viole da braccio | ||||
Uso | |||||
Musica barocca Musica galante e classica | |||||
Genealogia | |||||
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Il violino barocco è un violino con caratteristiche costruttive specifiche del periodo che va dalle origini dello strumento, nella seconda metà del XVI secolo, fino ai primi decenni del XIX.
Tali caratteristiche, in realtà, subirono progressive modifiche nel corso di questo ampio lasso di tempo, per cui sarebbe più appropriato parlare di strumenti originali, o storici; infatti, si possono notare grossolanamente tre periodi distinti: il violino "rinascimentale" tra il 1540 e il 1660, il "barocco" propriamente detto tra il 1660 e il 1760, il "classico" o "di transizione" tra il 1760 e il 1820[1]. Le date sono del tutto indicative: ognuna di queste fasi, che si caratterizza per una specifica montatura (assetto dello strumento) ha convissuto con la successiva per un certo tempo, secondo particolari situazioni musicali, geografiche, economico-sociali.
Non si deve credere che lo strumento e l'arco, prima di acquisire la forma o i caratteri costruttivi odierni, fossero "primitivi", e che la loro evoluzione li abbia portati gradualmente a un'ideale perfezione: in realtà, essi erano perfettamente adatti alla musica per la quale erano stati concepiti[2]. Per questa ragione, molti interpreti specializzati nel repertorio anteriore al XIX secolo suonano tuttora strumenti che conservano, o riproducono, le caratteristiche del violino barocco.