Vittorio Emanuele II di Savoia | |
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Vittorio Emanuele II fotografato da André-Adolphe-Eugène Disdéri nel 1861 | |
Re d'Italia | |
In carica | 17 marzo 1861 – 9 gennaio 1878 (16 anni e 298 giorni) |
Predecessore | titolo creato |
Successore | Umberto I |
Re di Sardegna | |
In carica | 24 marzo 1849 – 17 marzo 1861 |
Predecessore | Carlo Alberto |
Successore | titolo confluito in quello di Re d'Italia |
Nome completo | Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso |
Altri titoli | vedi sezione |
Nascita | Torino, 14 marzo 1820 |
Morte | Roma, 9 gennaio 1878 (57 anni) |
Luogo di sepoltura | Pantheon, Roma |
Casa reale | Savoia |
Dinastia | Savoia-Carignano |
Padre | Carlo Alberto di Savoia |
Madre | Maria Teresa di Toscana |
Consorte | Maria Adelaide d'Austria Rosa Vercellana (morganatica) |
Figli | da Maria Adelaide d'Austria: Maria Clotilde Umberto Amedeo Oddone Eugenio Maria Maria Pia Carlo Alberto Vittorio Emanuele Vittorio Emanuele Leopoldo da Rosa Vercellana: Vittoria Emanuele Alberto |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Vittorio Emanuele II di Savoia, Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso di Savoia (Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878), è stato l'ultimo re di Sardegna (dal 1849 al 1861) e il primo re d'Italia (dal 1861 al 1878).
Dal 1849 al 1861 fu inoltre duca di Savoia, principe di Piemonte e duca di Genova. È ricordato anche con l'appellativo di Re galantuomo, perché dopo la sua ascesa al trono non ritirò lo Statuto Albertino promulgato da suo padre Carlo Alberto.
Coadiuvato dal presidente del Consiglio Camillo Benso, conte di Cavour, portò a compimento il Risorgimento, culminato nella proclamazione del Regno d'Italia.
Grazie al ruolo svolto per realizzare l'Unità d'Italia, viene indicato come Padre della Patria. Così chiamato, compare nell'iscrizione presente nel Vittoriano, il monumento nazionale che da lui prende il nome che si trova a Roma, in piazza Venezia.[1]