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Volo Air France 447

Volo Air France 447
L'Airbus A330-200 F-GZCP dell'Air France a Parigi nel marzo 2007.
Tipo di eventoIncidente
Data1º giugno 2009
Ora02:14 UTC
TipoStallo aerodinamico causato da ostruzione dei tubi di Pitot ed errore del pilota
LuogoOceano Atlantico[1]
StatoBrasile (bandiera) Brasile
Coordinate3°03′57″N 30°33′42″W
Numero di voloAF447
Tipo di aeromobileAirbus A330-203
OperatoreAir France
Numero di registrazioneF-GZCP (cn 660)
PartenzaAeroporto di Rio de Janeiro-Galeão-Antônio Carlos Jobim, Rio de Janeiro, Brasile
DestinazioneAeroporto di Parigi Charles de Gaulle, Parigi, Francia
Occupanti228
Passeggeri216
Equipaggio12
Vittime228[1]
Sopravvissuti0
Danni all'aeromobileDistrutto
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Oceano Atlantico
Volo Air France 447
Dati estratti dal rapporto BEA del 30 luglio 2011[2]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Il volo Air France 447 era un volo di linea intercontinentale in servizio dall'aeroporto Galeão di Rio de Janeiro, Brasile, all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, Francia.

Lunedì 1º giugno 2009, alle ore 02:14 UTC, l'aeromobile che effettuava il volo, un Airbus A330-200 della compagnia aerea Air France, registrato F-GZCP (primo volo il 25 febbraio 2005)[3], perse i contatti coi sistemi di tracciamento e col controllo del traffico aereo; si scoprì che era precipitato nell'oceano Atlantico causando la morte di tutte le 228 persone che portava a bordo, di cui 216 passeggeri, 3 piloti e 9 assistenti di volo[4][5]. La zona dell'oceano in cui si verificò l'incidente è situata a circa metà percorso tra l'Africa e l'America Meridionale[6][7][8].

Nella mattinata del 2 giugno fu data notizia del ritrovamento di alcuni resti, che poi si rivelarono non appartenenti all'aereo scomparso, ma probabilmente a una nave: questa circostanza rese il caso un giallo[9]. Nel corso delle prime operazioni di ricerca nessun superstite fu ritrovato: vennero recuperati 51 corpi e alcuni rottami galleggianti. La prima fase delle ricerche si concluse il 27 giugno 2009[10]; vi furono poi altre fasi di ricerca nel corso dei due anni successivi.

Le indagini, durate complessivamente tre anni (dal giugno 2009 al giugno 2012), furono inizialmente ostacolate dalla mancanza di testimonianze oculari e di tracce radar attendibili, oltre che dalla difficoltà di recuperare i resti del velivolo e le scatole nere, individuate e recuperate dal fondo dell'oceano soltanto due anni dopo l'incidente, nel maggio 2011[1][11][12].

Le relazioni preliminari e intermedie del BEA[13] rivelarono che l'aereo si schiantò a seguito di uno stallo aerodinamico e che, pochi minuti prima dell'impatto, i tubi di Pitot iniziarono a fornire indicazioni di velocità aerodinamica errate a causa della formazione di ghiaccio che ne avrebbe causato il congelamento, l'otturazione e il conseguente malfunzionamento[14][15]. L'ostruzione del tubo di Pitot era già stata responsabile in passato degli incidenti del volo Northwest Airlines 6231 nel 1974 e dei voli Birgenair 301 e AeroPerù 603 nel 1996[16]. Inoltre, i rapporti del BEA[17] indicarono che i piloti non erano stati addestrati a pilotare l'aereo "in modalità manuale" e non erano in grado "di riconoscere tempestivamente e rispondere a un malfunzionamento del sensore di velocità ad alta quota"; questo non era un requisito di formazione standard al momento dell'incidente.

La relazione finale delle indagini sull'incidente venne rilasciata dal BEA in una conferenza stampa a Le Bourget il 5 luglio 2012[18][19] e indicò gli errori dei piloti e i guasti tecnici le cause principali dell'incidente[20][21][22]; in particolare, evidenziò l'incoerenza tra le misure della velocità riportate dagli strumenti a seguito dell'ostruzione dei tubi di Pitot da parte di cristalli di ghiaccio, che causarono la disattivazione del pilota automatico; interventi inappropriati da parte dei piloti, che portarono il velivolo in una condizione di stallo e, infine, la mancata comprensione della situazione di stallo sempre da parte dei piloti, che – se prontamente identificata – avrebbe invece reso possibile il recupero della normale attitudine di volo[23].

Paul-Louis Arslanian, capo del BEA, descrisse la tragedia come il peggior incidente nella storia dell'aviazione francese[24] e il più catastrofico incidente aereo di linea commerciale nel mondo verificatosi dal momento dello schianto del volo 587 dell'American Airlines a New York nel 2001[25]. Fu inoltre il primo incidente mortale su un aereo di linea Airbus A330 in servizio passeggeri; nessun altro aereo passeggeri dell'era moderna era mai scomparso in modo così repentino, senza avere nemmeno il tempo di lanciare un mayday[26].

L'opinione pubblica in Brasile, Francia e Germania seguì attentamente il caso del volo AF 447, perché la maggior parte dei passeggeri a bordo del velivolo provenivano da quelle nazioni[27].

  1. ^ a b c (EN) Interim report on the accident on 1 June 2009 to the Airbus A330-203 registered F-GZCP operated by Air France flight AF 447 Rio de Janeiro – Paris (PDF), su bea.aero, Parigi, Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la sécurité de l’aviation civile (BEA), 2 luglio 2009. URL consultato il 4 luglio 2009.: Versione francese originale).
  2. ^ (EN) Rapporto BEA del 30 luglio 2011 (PDF), su bea.aero. URL consultato il 26 settembre 2011.
  3. ^ (EN) Air France F-GZCP, su airfleets.net. URL consultato il 1º giugno 2009.
  4. ^ (EN) Air France jet with 215 people on board 'drops off radar', su timesonline.co.uk, The Times, 1º giugno 2009. URL consultato il 1º giugno 2009.
  5. ^ (EN) Nota stampa di Air France, su adjix.com.
  6. ^ Aereo Air France scomparso dai radar, su ilsole24ore.com, Il Sole 24ore. URL consultato il 27 settembre 2011.
  7. ^ Scomparsa airbus Air France, su ilpost.it, Il Post. URL consultato il 27 settembre 2011.
  8. ^ Aviation Safety Network – Accident description, su aviation-safety.net. URL consultato l'8 giugno 2009.
  9. ^ Disastro A-330, è ancora giallo. "Nessun rottame è stato ritrovato", su repubblica.it.
  10. ^ Video: sospese le ricerche dell'Airbus, su tv.repubblica.it, Repubblica.it.
  11. ^ Recuperate le scatole nere del volo Air France A330, in quotidiano.net.
  12. ^ (EN) Flight AF 447 on 1st June 2009, su bea.aero, BEA, 2011. URL consultato il 2 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2011).
  13. ^ Bea pubblica nota informativa, su md80.it.
  14. ^ (EN) Thair Shaikh, Speed sensor failure caused Air France crash - report, CNN, 27 maggio 2011. URL consultato il 27 maggio 2011.
  15. ^ (EN) 27 May 2011 briefing, su bea.aero, BEA. URL consultato il 1º luglio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  16. ^ Indagini ad alta quota: episodio 5x9, Comunicazione interrotta [Mixed Signals].
  17. ^ Crash Air France 447: per il rapporto fu colpa dei piloti poco preparati, Il fatto quotidiano.
  18. ^ Press release, Bea. URL consultato il 5 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).
  19. ^ AF 447, 'OGlobo' anticipa il Report finale: responsabilità del "copilota"[collegamento interrotto], La Voce del NordEst.it. URL consultato il 17 giugno 2012.
  20. ^ Air France crash 'due to pilot and technical failings', BBC News. URL consultato il 5 luglio 2012.
  21. ^ Volo Rio-Parigi: "errori umani e tecnici" dietro il disastro[collegamento interrotto]. URL consultato il 6 luglio 2012.
  22. ^ Inchiesta sul volo Rio-Parigi: «Precipitato nell'Atlantico per errori tecnici e umani». URL consultato il 6 luglio 2012.
  23. ^ Il rapporto del Bea: “Il volo Rio-Parigi caduto per errori umani e avarie materiali”, euronews.com. URL consultato il 6 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2012).
  24. ^ Air France jet may have broken up in ocean, not sky, official says - CNN.com, su cnn.com. URL consultato il 29 marzo 2020.
  25. ^ (EN) Joseph Holandes Ubalde, Pinoy seaman in Atlantic plane crash was supposed to go home, su gmanews.tv, GMA Network, 2 giugno 2009. URL consultato il 2 giugno 2011.
  26. ^ (EN) Wil S. Hylton, What Happened to Air France Flight 447?, in The New York Times Magazine, 4 maggio 2011. URL consultato il 12 maggio 2011.
  27. ^ (EN) Stall led to Air France crash, su heraldsun.com.au. URL consultato il 23 maggio 2011.

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