Volo Malaysia Airlines 370 | |
---|---|
Il Boeing 777 scomparso, fotografato nell'ottobre del 2013 in decollo dall'aeroporto di Los Angeles. | |
Tipo di evento | Scomparsa |
Data | 8 marzo 2014 |
Tipo | Indeterminato |
Luogo | Probabilmente nell'Oceano Indiano Meridionale |
Stato | Oceano Indiano- Mar Cinese Meridionale |
Coordinate | 6°35′52.8″N 96°17′38.4″E |
Numero di volo |
|
Tipo di aeromobile | Boeing 777-2H6ER |
Operatore | Malaysia Airlines |
Numero di registrazione | 9M-MRO |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur, Kuala Lumpur, Malaysia |
Destinazione | Aeroporto di Pechino-Capitale, Pechino, Cina |
Occupanti | 239 |
Passeggeri | 227 |
Equipaggio | 12 |
Vittime | 239 (presunte) |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Danni all'aeromobile | Distrutto (presunto) |
Mappa di localizzazione | |
Note | |
La mappa segna l'ultima posizione nota dell'aeroplano prima che questo scomparisse dai radar. | |
Dati estratti da Aviation Safety Network | |
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia |
Il volo Malaysia Airlines 370[1] era un collegamento aereo internazionale della Malaysia Airlines fra l'aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur, in Malaysia, e l'aeroporto di Pechino-Capitale, in Cina. Il giorno 8 marzo 2014, il volo, operato da un Boeing 777-200ER, scomparve dai sistemi di localizzazione e venne dato per disperso con un comunicato ufficiale dalla Malaysia Airlines.[2]
L'ultima comunicazione con l'equipaggio risale a circa 38 minuti dopo il decollo, mentre l'aeroplano sorvolava il Mar Cinese Meridionale. Pochi minuti dopo, il volo sparì dai radar del controllo di volo, ma continuò ad essere tracciato da radar militari per un'altra ora, mentre deviava verso ovest rispetto al suo piano di volo. Uscì dalla portata dei radar circa 200 miglia nautiche (370 km) a nordovest dell'isola di Penang.
La ricerca del velivolo, che divenne la più costosa della storia dell'aviazione, si concentrò inizialmente nel Mar Cinese Meridionale e nel Mare delle Andamane, prima che l'analisi delle comunicazioni automatizzate del Boeing con un satellite Inmarsat identificasse un possibile sito di incidente da qualche parte nell'Oceano Indiano meridionale.[3][4] La mancanza di informazioni ufficiali nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa suscitò feroci critiche da parte del pubblico cinese, in particolare da parte dei parenti dei passeggeri, poiché la maggior parte delle persone a bordo del volo 370 era di origine cinese. Numerosi detriti marini, confermati poi essere parti dell'aeromobile, vennero trovati sull'isola di Riunione e al largo delle coste del Madagascar tra il 2015 e il 2016.[5] Durante una ricerca triennale in 120 000 chilometri quadrati di oceano, il relitto non venne mai localizzato. Il Joint Agency Coordination Centre, responsabile delle operazioni, sospese le attività a gennaio 2017. Anche una seconda ricerca dell'Ocean Infinity, una società americana di esplorazione marina, avviata a gennaio 2018 e durata sei mesi, si concluse senza successo.
Basandosi principalmente sull'analisi dei dati del satellite Inmarsat con cui il velivolo comunicò prima di sparire, l'Australian Transport Safety Bureau (ATSB) propose inizialmente che un evento di ipossia fosse stato la causa più probabile alla luce delle prove disponibili, sebbene non vi fosse alcun consenso tra gli investigatori. In varie fasi dell'indagine, vennero considerati possibili scenari di dirottamento, incluso il coinvolgimento dell'equipaggio, e possibili merci non autorizzate nella stiva. Il rapporto finale del Ministero dei trasporti della Malaysia del luglio 2018 fu inconcludente, ma evidenziò gli inutili tentativi dei controllori del traffico aereo malese di comunicare con il velivolo poco dopo la sua scomparsa. In assenza di una causa definitiva, le raccomandazioni e le normative per la sicurezza del settore del trasporto aereo che citano il volo 370 furono destinate principalmente a prevenire una ripetizione di tali circostanze. Queste inclusero una maggiore durata della batteria del localizzatore subacqueo, l'allungamento dei tempi di registrazione delle scatole nere e nuovi standard per la segnalazione della posizione dell'aeromobile in volo sopra l'oceano.
Con la perdita di tutte le 239 persone a bordo, il volo 370 è il secondo incidente con più vittime che coinvolge un Boeing 777 e il secondo nella storia di Malaysia Airlines, dietro al volo MH17 in entrambe le categorie. Malaysia Airlines si trovava in una crisi economica, che peggiorò per la diminuzione delle vendite di biglietti dopo la scomparsa del volo 370 e l'abbattimento del volo 17; la compagnia aerea venne nazionalizzata prima della fine del 2014. Il governo malese ricevette critiche significative, soprattutto dalla Cina, per non aver divulgato tempestivamente le informazioni durante le prime settimane di ricerca. La scomparsa del volo 370 portò all'attenzione pubblica i limiti del tracciamento degli aeromobili e dei loro registratori di volo, inclusa la questione relativa alla durata limitata della batteria dei localizzatori subacquei, un problema che era stato sollevato circa quattro anni prima in seguito alla scomparsa del volo Air France 447 ma che non aveva mai visto apportata nessuna modifica. In risposta alla scomparsa del volo 370, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO) adottò nuovi standard per la segnalazione della posizione degli aeromobili in mare aperto e per l'estensione dei tempi di registrazione per i registratori vocali della cabina di pilotaggio; inoltre, a partire dal 2020, i nuovi aeromobili progettati devono disporre di modalità di recupero dei registratori di volo, o delle informazioni che contengono, prima che il velivolo si inabissi.[6]
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :1