Yazdgard II یَزدگِرد | |
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Moneta di Yazdgard II coniata a Gorgan o a Qom tra il 439 ed il 447 | |
Shahanshah dell'impero sasanide | |
In carica | 438 – 457 |
Predecessore | Bahram V |
Successore | Ormisda III |
Altri titoli | Sakanshah Kay |
Morte | 457 |
Dinastia | Sasanidi |
Padre | Bahram V |
Consorte | Denag |
Figli | Ormisda III, Peroz I, Balash, Zarir, Vachagan III (?) |
Religione | zoroastrismo |
Yazdgard II, riportato anche nelle forme Yazdgerd e Yazdgird (in partico 𐭩𐭦𐭣𐭪𐭥𐭲𐭩; in persiano یَزدگِرد) (... – 457), è stato un sovrano della dinastia sasanide, formalmente sedicesimo re dei re dell'Iran e del "non-Iran" (Šāhān šāh ī Ērān ud Anērān) dal 438 al 457.
Successore e figlio di Bahram V (regnante dal 420 al 438), il suo mandato fu funestato dalle guerre contro l'impero romano d'Oriente a ovest e da quelle con i Kidariti a est, nonché dai suoi sforzi e tentativi di rafforzare la centralizzazione reale nella burocrazia imponendo lo zoroastrismo a qualunque suo suddito, specialmente i cristiani. Una simile politica generò gravi tumulti in Armenia, culminando in una ribellione su larga scala guidata dal comandante militare Vardan Mamicone, che fu infine sconfitto e ucciso nella battaglia di Avarayr nel 451. La situazione si riappacificò quando la libertà religiosa fu concessa nella regione.
Yazdgard II fu il primo sovrano sasanide a impiegare il titolo di kay ("re"), un evidente riferimento e associazione della sua persona e della sua dinastia alla mitica dinastia kayanide commemorata nell'Avestā. Non avendo designato alcun successore, la sua morte scatenò una lotta dinastica tra i suoi due figli Ormisda III e Peroz I per il trono, con quest'ultimo che ne uscì vittorioso.