Zaratustra[1][2], anche detto Zoroastro o Zoroastre[3], Zarathuštra, Zarathuštra Spitāma (traslitterazione dall'avesticoZaraθuštra; in pārsi زرتشت, Zartosht), (/ʣaraˈtustra/[4]), (dalla forma grecaΖωροάστρης, Zōroástrēs, di Zarathuštra; Rey, IX-VIII secolo a.C. – Balkh, IX-VIII secolo a.C.) è stato un mistico iranico[5], profeta del Mazdeismo e autore delle cinque gāthā raccolte nell'Avestā.
Non si conosce con precisione in quale periodo sia vissuto[8], ma gli studiosi collocano il personaggio storico Zarathuštra tra l'XI e il VII secolo a.C. Ipotesi più recenti, attestate da una verifica filologica e archeologica, ritengono tuttavia più plausibile una sua collocazione nell'Età del bronzo tra il XVIII secolo a.C e il XV secolo a.C.[9] L'area geografica in cui si ritiene possa aver vissuto e predicato il profeta iranico è compresa tra gli odierni Afghanistan e Turkmenistan[10].
^Zaratustra, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 aprile 2017.
^Non sappiamo quale fosse il periodo storico, né la patria originaria di Zarathustra; certamente egli non fu un persiano, infatti:
«L'Avesta non fornisce alcuna data diretta o esplicita riguardante la cronologia e la patria storiche di Zarathustra. Ma il testo è utile in modo indiretto, poiché esso implica chiaramente che l'ambiente in cui sorse lo Zoroastrismo non era quello dell'Iran occidentale sotto i Medi o i Persiani.»
(Gherardo Gnoli, Zarathustra, in Enciclopedia delle religioni, vol. 11. Milano, Jaca Book, 2002, p. 550)
^Cfr. ad esempio Zoroaster, su quod.lib.umich.edu, History of Art Department della University of Michigan. URL consultato il 7 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2016).
^Il nome ha il significato di "colui che possiede cammelli uštra, vecchi zarant; ma anche "dorata luce" da zaraϑa (dorata) e uštra (luce). Cfr. al riguardo anche Arnaldo Alberti. Avestā. Torino, UTET, 2008, pag.649
^Cfr. ad es.: Albert de Jong, Encyclopedia of Religion, vol. 14, New York, Macmillan, 2005, p. 9935. E anche Jacques Duchesne-Guillemin, L'Iran antico e Zoroastro, Storia delle religioni, vol. 2, Bari, Laterza, 1977, p. 140.