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Zecca (moneta)

Un denario di T. Carisio con Giunone Moneta e gli strumenti per la Zecca.

Una zecca è un'officina che produce monete, banconote, timbri e sigilli di uno Stato[1]. La parola deriva dall'arabo سكة, pronunciato sikka, letteralmente "conio".

Nel complesso la storia delle zecche è legata molto strettamente con la storia delle monete, sebbene la prima sia più connessa alle politiche di breve termine, rispetto alla seconda.

Una zecca può essere società statale o società privata, e può lavorare anche per Stati diversi, ad esempio in Africa 43 paesi fanno stampare la propria valuta all'estero.

La produzione della moneta e della medaglia ha visto l'ideazione di numerose tecniche di realizzazione con diversi materiali. Le zecche sono tra i luoghi della produzione in cui ha avuto luogo un lungo processo di meccanizzazione, evoluzione dell'organizzazione del lavoro, industrializzazione[2]. È un processo che, secondo gli studiosi, prende l'avvio a Roma nel Rinascimento, ad opera di Donato Bramante e Benvenuto Cellini e il torchio a vite, poi affinato in bilancere. Tale processo procede con circolarità attraverso l'Europa fino a portare alla produzione moderna e alla definizione di un tipo edilizio specializzato, a palazzo-fabbrica, per gli stabilimenti industriali, a partire dalla Monnaie di Parigi, la Royal Mint di Londra, e la Regia Zecca di Roma[3].

Con la fabbricazione in serie deve essere calcolato il costo di produzione delle monete stesse. Alla zecca degli Stati Uniti d'America costa molto meno di 25 centesimi produrre una moneta da un quarto di dollaro; la differenza tra il costo di produzione ed il valore facciale (chiamato signoraggio) sostiene economicamente l'ente che conia le monete.

  1. ^ https://www.treccani.it/vocabolario/zecca1/
  2. ^ Angelo Finetti, Numismatica e tecnologia. Produzione e valutazione della moneta nelle società del passato, Carocci, 1987.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :0

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