Abdera | |
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Porta occidentale dell'antica città | |
Nome originale | (GRC) Ἄβδηρα |
Cronologia | |
Fondazione | 655 a.C. |
Rifondazione | 545 a.C. |
Territorio e popolazione | |
Lingua | Greco antico |
Localizzazione | |
Stato attuale | Grecia |
Località | Abdera |
Coordinate | 40°58′52.23″N 24°57′16.49″E |
Altitudine | 41 m s.l.m. |
Cartografia | |
Abdera (in greco antico: Ἄβδηρα?, Ábdera) fu una polis dell'Antica Grecia situata sulla costa della Tracia nei pressi della foce del fiume Nestos, quasi di fronte all'isola di Taso.
Secondo la tradizione, la città fu fondata da Eracle e deriverebbe il nome da Abdero, un suo compagno, divorato dalle giumente antropofaghe di Diomede. Abdera fu fondata intorno al 655 a.C. da coloni greci di Clazomene (greco: Klazomenai) in Asia Minore, guidati da Timesio, secondo quanto narra Erodoto. Dopo una prima distruzione ad opera di popolazioni tracie, venne rifondata verso la metà del VI secolo a.C. da coloni provenienti da Teo, tra i quali si trovava il poeta Anacreonte, sfuggiti all'invasione persiana. Durante le Guerre Persiane venne utilizzata come acquartieramento dall'imponente esercito di Serse I. La città fece parte della Lega di Delo nel V secolo a.C.
La sua importanza sembra diminuire dopo la metà del IV secolo a.C., a causa di una serie di rovesci militari. Nel 376 a.C. venne invasa e distrutta dalla tribù tracia dei Triballi, a causa dei quali perirono tutti gli abitanti che parteciparono alla sua difesa.
Poco dopo, verso l'anno 350 a.C., Filippo II di Macedonia ne occupò il porto. Nel III secolo a.C. continua la cattiva sorte di Abdera, con la conquista da parte di Lisimaco di Tracia, dei seleucidi, dei tolomei e, di nuovo, dei macedoni. La città venne saccheggiata dalle legioni romane nell'anno 170 a.C. e nel 148 a.C. venne dichiarata città libera.
Ad Atene era proverbiale dire che l'aria di Abdera causava stupidità, nonostante che tra i suoi cittadini si potessero annoverare persone rinomate come Protagora e Democrito.
Nell'IX secolo Abdera venne ribattezzata Polystylon (Πολύστυλον / Polístilon) prima di cadere sotto il dominio dagli ottomani.
Gli scavi archeologici, iniziati negli anni sessanta, hanno portato alla luce una interessante necropoli, la cinta muraria e numerose suppellettili. Le rovine della città sono in parte ancora conservate.