Amore platonico

L'esempio più famoso di amore platonico nella letteratura italiana è l’amore di Dante per la sua musa ispiratrice Beatrice. La donna nel Paradiso diverrà accompagnatrice e guida, sostituendosi a Virgilio, fino alla visione beatifica accessibile solo attraverso l’intermediazione di Maria. "Dante e Beatrice in giardino", 1903, opera di gusto squisitamente preraffaellita del pittore Cesare Saccaggi.

Amore platonico è un modo usuale di definire una forma di amore priva della dimensione passionale (romantica) e sessuale. Infatti Platone considera l'attrazione fra i corpi il primo dei vari livelli di amore, benché egli aggiunga che questo livello vada abbandonato per giungere a quelli superiori (amore per l'anima, per le leggi e le istituzioni, per le scienze, assoluto). Questa formula in realtà scaturisce da un contesto filosofico in cui l'amore, inteso come moto dell'animo e non come forma di relazione, viene interpretato come impulso al trascendimento della realtà sensibile, del mondo delle apparenze, capace di muovere la conoscenza verso uno Spirito assoluto, attuando cioè un processo di indiamento (o nella mistica), come illustrato ad esempio nel pensiero di Giordano Bruno.

Nel Simposio, Socrate rifiuta la proposta sessuale di Alcibiade, giovane bello e potente, e alla fine del dialogo, nella scena di amore (non consumato), spiega: «Caro Alcibiade, se credevi di scambiare la bellezza straordinaria che vedi in me con la tua avvenenza fisica, tu pensavi di trarre vantaggio ai miei danni. In cambio dell'apparenza del bello, tu cerchi di guadagnarti la verità del bello, e veramente pensi di scambiare armi d'oro con armi di bronzo». Le tesi di Pausania sono ben presentate, ma non accolte da Platone[1].

Il filosofo, noto nell'ambiente dell'"Atene-bene" dell'epoca, teorizza la distinzione fra Afrodite terrestre e Afrodite celeste, amore nobile e volgare, amore per gli uomini e per le donne. Formula per esteso il bon ton del corteggiamento (con regole comuni per relazioni omo e eterosessuali), e teorizza l'amore pederastico come un'amicizia, uno scambio fra i favori della bellezza con la sapienza e virtù. L'Eros sessuale è solo il primo gradino della scala d'amore; l'Eros filosofico va molto più in alto fino a congiungersi con il Bello e col Bene (sempre uniti e veri in kalokagathia).

  1. ^ Così Giovanni Reale svelava gli Enigmi del simposio, Intervista di G. Bosetti al filosofo e grecista Giovanni Reale, su Repubblica (febbraio 2005), ripubblicata su Reset.it il 26 ottobre 2014

Amore platonico

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