Anafora (figura retorica)

L'anafora (dal greco ἀναφορά, anaphorá, «ripresa», da aná, "indietro" o "di nuovo", e phéro, "io porto") è una figura sintattica che consiste nel ripetere una o più parole all'inizio di frasi nello stesso verso o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto: si tratta del modulo tipico della ripetizione.[1]

La figura è indicata anche come epanàfora[2] o iterazione[3].

Gli elementi ripetuti possono essere copiati o variati in qualche modo.[1]

Analoga all'anafora è l'epifora, che però colloca gli elementi ripetuti alla fine. Anafora ed epifora possono combinarsi nella simploche. L'anafora può inoltre far parte di una climax o seguire un'anadiplosi. Se ad esser ripetuta è una congiunzione coordinativa (come in italiano è e), si ottiene un polisindeto.[1]

  1. ^ a b c Beccaria, cit., p. 53.
  2. ^ Lemma dal dizionario Treccani.
  3. ^ Beccaria, cit., p. 425.

Anafora (figura retorica)

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