Andrea | |
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Giovanna I di Napoli e Andrea d'Ungheria raffigurati in una miniatura della Bibbia angioina. | |
Duca di Calabria (come consorte della regina Giovanna I) | |
In carica | 1343 – 1345 |
Predecessore | Duca di Calabria: Carlo d'Angiò come erede al trono Consorte di Roberto I: Sancha d'Aragona |
Successore | Duca di Calabria: Carlo Martello d'Angiò (1345-1348) come erede al trono Consorte di Giovanna I: Luigi d'Angiò (Luigi I) |
Nascita | 30 ottobre 1327 |
Morte | Aversa, 18 settembre 1345 (17 anni) |
Luogo di sepoltura | Duomo di Napoli |
Dinastia | Angioini |
Padre | Carlo Roberto d'Angiò |
Madre | Elisabetta di Polonia |
Consorte | Giovanna I d'Angiò |
Figli | Carlo Martello d'Angiò (1345-1348) |
Religione | Cattolicesimo |
Andrea d'Angiò, noto anche come Andrea d'Ungheria (30 ottobre 1327 – Aversa, 18 settembre 1345), figlio di Carlo I d'Ungheria e di Elisabetta di Polonia, fu il primo marito di Giovanna I di Napoli, al tempo del matrimonio erede al trono di regno di Napoli.
A sei anni venne fatto sposare alla lontana parente Giovanna, nipote e unica discendente di Roberto d'Angiò, re di Napoli. Le nozze avrebbero dovuto riunire i due rami del casato angioino, per mettere fine alla contesa dinastica sulla Corona di Napoli. Andrea crebbe alla corte napoletana allevato dalla sua cerchia e mal si adattò agli usi e costumi del Regno, estraniandosi dalla moglie.
Nel 1343, Roberto d'Angiò lasciò solamente alla nipote Giovanna la Corona del «Regno», nonostante le recriminazioni degli ungheresi. A quel punto iniziarono varie congiure famigliari, tra i vari discendenti della dinastia angioina, con il coinvolgimento della Santa Sede, di cui il Regno di Napoli era vassallo, per far riconoscere o meno il titolo di «Re» ad Andrea.
Nel 1345 papa Clemente VI giunse alla conclusione di far incoronare come sovrani entrambi gli sposi, ma che per Andrea il titolo fosse puramente onorifico, dato che il potere di governo sarebbe rimasto nelle mani della regina Giovanna I. Poco prima che la decisione fosse risaputa, Andrea rimase ucciso in una congiura di palazzo, nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1345.