L'anticapitalismo è l'opposizione al capitalismo, in termini teorici e di azione politica. Si tratta pertanto di un termine ombrello, che copre un ampio insieme di ideologie e di comportamenti. Gli anticapitalisti in senso stretto sono coloro che intendono rimpiazzare completamente il capitalismo con un altro sistema economico; tuttavia, ci sono anche ideologie che possono essere caratterizzate come parzialmente anticapitaliste, nel senso che cercano di sostituire o ad abolire solamente certi aspetti del capitalismo piuttosto che l'intero sistema.
Le forme storicamente più note di anticapitalismo sono il comunismo, il socialismo, numerose varianti dell'anarchismo e l'ecologismo. Aspetti di anticapitalismo si ritrovano in maniera ambigua anche in ideologie totalitarie di destra, come fascismo e nazionalsocialismo, come anche in certi ambiti reazionari e conservatori (la teoria distributista ad esempio condanna specularmente capitalismo e comunismo).
Altre teorie anticapitaliste sono incentrate sull'anticonsumismo e sostengono la decrescita. Un esempio è costituito dalle idee del filosofo ed economista giapponese Kohei Saito, docente di economia politica all'Università di Osaka, autore nel 2020 del saggio Capital in the Anthropocene.[1][2][3]
Un altro esempio è dato da l'"Altra via" (Francesco Gesualdi), un'idea di decrescita per il raggiungimento di un benessere non specificatamente materiale e, a detta dei suoi sostenitori, diffuso in modo più equo sia nelle singole realtà sociali sia nella comunità globale.