La rete delle aree naturali protette del Brasile è regolata dal Sistema Nacional de Unidades de Conservação (SNUC), istituito con la legge nº 9.985, del 18 luglio 2000.[1]
Lo SNUC suddivide le aree protette nelle sottoindicate categorie[2][3].
Sono inoltre per certi versi assimilabili al sistema di conservazione le terre indigene. Le terre indigene (terra indígenas in portoghese), secondo la legislazione brasiliana, sono quelle occupate tradizionalmente dai popoli indigeni del Brasile, abitate in permanenza, utilizzate per le loro attività produttive, e imprescindibili per la conservazione delle risorse naturali necessarie per il loro benestare e la loro riproduzione fisica e culturale, in accordo con i propri costumi e tradizioni. I territori indigeni sono beni demaniali e non disponibili e i diritti degli indigeni su queste aree non hanno scadenza.