Nella religione germanica (o etenismo), gli Asi[1][2] o Ansi[3][4][5][6][7] (maschile singolare "Ase", femminile singolare "Asinia" e plurale "Asinie";[8] in norrenoÆsir, al singolare Ás, Áss o anche Ǫss, al femminile singolare Ásynja, al femminile plurale Ásynjur, in inglese anticoŌs al plurale Ēse [inglese moderno: Ase o Anse, pl. Ases o Anses], in alto-tedesco anticoAns al plurale Ensi [tedesco moderno: Ase, pl. Asen],[9] in goticoAns al plurale Anseis;[3] in forma latinizzataAnsus al plurale Anses[10]), sono gli dèi o spiriti del cielo.[11] La forma proto-germanica è *Ansuz, il cui significato può essere "dio" e "divino" (anche supremo, Odino), "spirito" e "spirituale", e "suono creatore",[12] correlato al sanscritoas, quindi ancora il raggio di luce che emana dalla divinità.[4] La fonte principale sulla religione germanica è l'Edda, compilazione Islandese del XIII secolo di testi del ramo norreno (scandinavo) di tale religione e della sua narrazione mitologica.
^Asi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
^abForhandlinger i Videnskabs-selskabet i Christiania, Brøgger & Christie, 1859, p. 5.
^abHeinrich Ahrens, Enciclopedia giuridica, ovvero esposizione organica della scienza del diritto e dello Stato fondata sui principii di una filosofia etico-legale, Volume 2, Civelli Giuseppe e Comp., 1857, p. 9, n. 2: "Il nome di Asi od Ansi è da rapportarsi al sanscrito as = raggiare, ed anco ― raggio di luce; così che gli Asi in relazione alla divina loro origine sarebbero i raggi di luce della divinità..."; p. 17: "Anco nell'antica credenza religiosa tedesca, l'idea di un supremo Ente abbracciante e penetrante ogni cosa, e di tutto regolatore, forma la base più profonda, quantunque anche avviluppata di molto. Questo Ente costituisce per interna misura l'ordine mondiale, e perciò gli è pure il Misuratore ed il Regolatore. Siffatta norma è riposta intimamente ed esternamente in Dio e nel mondo, e per questo là è ad un tempo il destino (orlog, orlag). Ma sì nel mondo naturale che nel morale appaiono come potenze particolari, delle manifestazioni proprie della divinità le quali vengono comprese in modo politeistico come personificazioni divine. Desse sono raffigurate sotto imagine di raggi (as, ans, Asi ed Ansi). Intorno al numero e grado loro vi hanno di molte dissimili vedute, le quali sorsero nelle diverse età e dalle varie stirpi. Supremi Dei od Ansi tengonsi le divinità cui furono sacri quattro giorni della settimana, cioè Ziu (ovvero Tiu), Wodan (Wuotan, Othin, Odin), Donar (Thorr), e la dea Frikka. Nella mitologia del norde ha bensì Wodan (Odin) un posto distinto, ma in Ziu è espressa certamente la più antica idea del cielo. Accanto a Wodan trovasi pressoché sempre come sposa la Frikka (in anti.nord Frigg), chiamata anche Holda e Pertha (la splendente), espressione femminile dello spirito divino, dominante le cose sacre e i desiderii delle donne, l'antesignana delle Anse, come Wodan lo era degli Ansi. Fra questi Ansi trovansi però i Wani, i quali non compongono nulla più d'una prosapia (forse posteriore) elevata a venerazione divina".
^Gabriele Rosa, Le origini della civiltà in Europa, Editori del Politecnico, 1862, p. 324: "Gli Arimanni di questi nominavano il loro principe (drottin) generalmente dai nobili, che Leo crede gli Asi od Ansi rimontanti a tempi preistorici..." / anche in: "Delle origini germaniche - II", Il Crepuscolo, rivista settimanale di scienze e lettere, 7(1), 1856, p. 97.
^Carlo Troya, Dell'architettura gotica, 1857, p. 10: "Le vittorie de' Geti o Goti sopra i Romani prima delle due guerre Daciche di Traiano, e massimamente quella di Cornelio Fosco procacciarono il nome d'Ansi o d'Asi, cioè di Semidei, a que' Pilofori ed a quei Capelluti, che più s'erano in un tanto pericolo illustrati".
^Cesare Cantù, Storia universale scritta da Cesare Cantù, Epoca 7, Parte 1, Volume 18, G. Pomba, 1842, p. 48, n. 1: "Gli Ansi od Asi rammentano gli Arii od eroi della Persia".
^Snorri Sturluson (a cura di Gianna Chiesa Isnardi), Edda, Garzanti, Milano, 2016, p. 26.