Babilonia | |
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La Babilonia ai tempi di Hammurabi | |
Stati | Iraq |
La Babilonia (dal greco antico: Βαβυλωνία?; in accadico Mât Akkadî[1]), talvolta Babilonide, è una regione storica del Vicino Oriente antico, che prende il nome dal suo centro più prestigioso, Babilonia.[2] Erano detti "Babilonesi" (běnē bābœl, "figli di Babilonia"[3]) solo gli abitanti della capitale.[4]
I signori della città riuscirono, agli inizi del XIX secolo a.C., a istituire un regno: inizialmente la città-stato controllava solo i propri dintorni, ma nel tempo riuscì a diventare la più importante delle città amorree, fino a superare il sistema delle città-stato sumere, che finiranno per rappresentare solo sedi provinciali di un potere unitario, centrato su Babilonia. Fu in quella fase che si formò l'idea di un "Paese di Babilonia" (o "la Babilonia"), che comprendeva in sé le antiche regioni di Sumer e Akkad.[5][6]
L'uso di chiamare la regione con il nome della città si affermò però solo nelle età achemenide e poi ellenistica, e comunque come esonimo.[7] Dall'epoca del più importante re amorreo, Hammurabi (1792-1750 a.C.), l'area veniva infatti indicata in accadico come mât Akkadî, cioè "il paese degli Accadi", con un deliberato arcaismo, che si riferiva al glorioso precedente dell'Impero di Akkad[1], mentre "re di Sumer e Akkad" fu il titolo normalmente vantato dai re babilonesi, con riferimento ai due paesi il cui confine era all'altezza della città di Nippur.
In epoca cassita (XVI-XII sec. a.C.), i re del Vicino Oriente si riferivano ai re babilonesi come "re di Karduniash", un termine forse cassita in origine.[8]
Allo scopo di definire una propria cronologia, l'elenco dei sovrani babilonesi fu tramandato fin dai tempi antichi da scribi assiri e babilonesi in manoscritti (cuneiforme su tavoletta), giuntici in forma frammentaria; tali testi hanno preservato per secoli la memoria di quella straordinaria storia e oggi formano la "Lista reale babilonese".[9]