«yat puruṣaṃ vy adadhuḥ katidhā vy akalpayan mukhaṃ kim asya kau bāhū kā ūrū pādā ucyete brāhmaṇo 'sya mukham āsīd bāhū rājanyaḥ kṛtaḥ ūrū tad asya yad vaiśyaḥ padbhyāḥ śūdro ajāyata»
(IT)
«Quando smembrarono Puruṣa, in quante parti lo divisero? Che cosa divenne la sua bocca? Che cosa le sue braccia? Come sono chiamate ora le sue cosce? E i suoi piedi? La sua bocca diventò il brāhmaṇa, le sue braccia si trasformarono nello kṣatriya, le sue cosce nel vaiśya, dai piedi nacque lo śūdra.»
I bramini rappresentano la casta sacerdotale e costituiscono la prima delle quattro caste[4]: a loro spetta la celebrazione dei rituali religiosi più significativi.
^Questo termine è di derivazione esclusivamente occidentale (deriva dal lat. castus, puro) fu usato per la prima volta nei confronti del varṇa indiano dai commercianti portoghesi.
^Da precisare che nel Rigveda non vi è alcun riferimento al primato di questa casta a riprova del fatto che nel primo periodovedico qualsiasi componente della tribù degli Ari poteva candidarsi a questa funzione.