Il periodo storico della Britannia postromana corrisponde a quella fase della storia dell'Inghilterra che va dalla fine della dominazione romana (inizi V secolo) all'arrivo di Agostino di Canterbury (597); la data scelta per il termine del periodo è arbitraria, perché la cultura post-romana continuò nell'Inghilterra occidentale e nel Galles. Con il termine ci si riferisce in particolare al territorio che era stato ricompreso nella provincia romana della Britannia, fino alla cosiddetta "linea Forth-Clyde", a nord della quale si trovavano le regioni controllate dai Pitti.
Il periodo è caratterizzato dall'invasione anglosassone nella Britannia romanizzata e dal tentativo - momentaneamente riuscito intorno al 500 - di respingerla; dopo il 540, in coincidenza con l'epidemia detta Peste di Giustiniano che spopolò la regione,[1] la Britannia ormai sempre meno romanizzata finì per essere soggiogata dagli Anglosassoni, in particolare dopo la decisiva battaglia di Deorham, combattuta nel 577.
Questo periodo della storia d'Inghilterra ha attratto una grande quantità di dibattiti popolari e accademici, in parte per la scarsità di materiale letterario e archeologico, in parte perché gli storici pensano che quegli eventi - invasione, insediamento e reinsediamento - forgiarono le identità nazionali delle Isole Britanniche nei secoli a venire. Il periodo in questione può essere anche denominato "primo Medioevo" o alto Medioevo.