La campagna mongola contro gli ismailiti nizariti (ovvero degli Assassini) del 1253 fu una spedizione militare eseguita dal condottiero mongolo Hulagu su pianificazione di Möngke Khan. Essa ebbe luogo dopo la conquista dell'Impero corasmio, localizzato nell'odierno Iran, compiuta dall'Impero mongolo.
Il conflitto coinvolse inizialmente le roccaforti situate nelle regioni del Quhistan e del Qumis, a sud della catena dell'Elburz, la maggior parte delle quali fu saccheggiata, in particolare Tun e Tus. La capacità difensiva di questi presidi era stata resa meno efficace per via delle lotte intestine in corso tra i Nizariti e capeggiate dall'imam Muhammad III di Alamut. Il suo successore Rukn al-Din Khurshah avviò una lunga serie di infruttuosi negoziati intesi per raggiungere un compromesso. Nel 1256, l'Imam si arrese mentre era assediato a Maymun-Diz e ordinò ai suoi seguaci di fare lo stesso. Nonostante fosse difficile da espugnare, Alamūt cadde pressoché subito e fu rasa al suolo. Lo Stato degli ismailiti nizariti scomparve a seguito di tale evento, anche se diversi forti da loro presieduti, in particolare Lambsar e Gerdkuh, continuarono a resistere. Möngke Khan ordinò quindi un'esecuzione di massa dei nizariti, inclusi l'imam Rukn al-Din Khurshah e la sua famiglia. I tentativi compiuti dai nizariti di ristabilire un proprio Stato fallirono e i sopravvissuti si dispersero in Medio Oriente e Asia Centrale. Questi profughi ricostruirono tempo dopo un proprio Imamato situato ad Anjudan.
La campagna di Hülegü contro i nizariti e il califfato abbaside ebbe come effetto quello di dare vita a un nuovo khanato nella regione, il quale sarebbe divenuto noto con il nome di Ilkhanato.