Cavalleria legionaria | |
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Cavaliere romano con armatura (Musei capitolini,Tabularium) | |
Descrizione generale | |
Attiva | Romolo - Costantino I (con interruzioni dopo Gaio Mario e Traiano) |
Nazione | Civiltà romana |
Servizio | Esercito romano |
Tipo | cavalleria |
Ruolo | Combattimento |
Dimensione | Decurie |
Guarnigione/QG | Castrum |
Patrono | Marte dio della guerra |
Composta da | Cittadini romani dell'ordine equestre |
Battaglie/guerre | Battaglie romane |
Parte di | |
Legione romana | |
Reparti dipendenti | |
Turma | |
Comandanti | |
Comandante attuale | tribunus celerum decurione |
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La cavalleria legionaria (composta da cavalieri, ovvero equites in latino) era parte integrante e complementare in alcune sue funzioni della legione romana. Venne istituita in epoca regia dallo stesso Romolo. Fu abolita all'epoca della riforma mariana dell'esercito romano e ripristinata in epoca augustea. Tuttavia alcun autori ritengono che la cavalleria legionaria sia continuata ad esistere tra Mario e Augusto.[1] Inoltre, il termine equites indicava genericamente i cavalieri e non solo il corpo di cavalleria; erano equites anche gli appartenenti al ceto equestre e gli ufficiali a cavallo. A cavallo potevano essere anche i comandanti appartenenti all'ordine senatorio (dapprima i magistrati della repubblica e poi i legati o l'imperatore) che, in alternativa al farsi trasportare su carrozze, potevano comandare l'esercito e farsi raffigurare proprio come cavalieri (si pensi alle sculture equestri di Traiano e Marco Aurelio).
I cavalieri erano armati di spada lunga (spatha) e scudo rotondo (parma o clipeus), cosa che li distingueva dai fanti armati di spada corta (gladius) e scudo rettangolare (scutum). Distinta dalla cavalleria legionaria, ma armata allo stesso modo, era la cavalleria ausiliaria.