Cicladi ex prefettura | |
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Νομός Κυκλάδων | |
Localizzazione | |
Stato | Grecia |
Periferia | Egeo Meridionale |
Amministrazione | |
Capoluogo | Ermopoli |
Data di soppressione | 1º gennaio 2011 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 37°00′N 25°10′E |
Altitudine | 1 008 e 233 m s.l.m. |
Superficie | 2 572 km² |
Abitanti | 119 549 (2005) |
Densità | 46,48 ab./km² |
Comuni | 20 municipalità, 11 comunità |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84x xx |
Prefisso | 228x0 |
Fuso orario | UTC+2 |
ISO 3166-2 | GR-82 |
Targa | EM |
Cartografia | |
Mappa dell'arcipelago delle Cicladi | |
Le Cicladi (in greco Κυκλάδες?, Kykládes), così chiamate per la loro disposizione a cerchio (in greco antico: ἐν κύκλῳ?, en kýklo) intorno a Delo, sono un gruppo di isole greche nel Mar Egeo, situate a sud dell'Attica e dell'Eubea.
L'arcipelago è composto da circa 220 isole, di cui le principali sono Amorgo, Anafi, Andro, Antiparo, Argentiera, Delo, Io, Ceo (o Zea), Citno (o Termia), Milo, Micono, Nasso, Paro, Policandro, Serfanto, Sifanto (o Sifno), Sicandro, Siro (o Sira), Tino e Santorini (o Thera).
Secondo Strabone[1] erano originariamente solo dodici: Ceo, Citno, Serfanto, Milo, Sifno, Cimolo, Paro, Nasso, Siro, Micono, Tino e Andro. A queste Artemidoro di Efeso aggiunse Prepesinto (Despotikó), Oliaros e Ciaro, rendendole così quindici. Scilace distinse due gruppi di Cicladi, uno a nord e uno a sud. A nord egli pose Ceo, Helena, Citno, Serifo, Sifno, Paro, Nasso, Delo, Rineia, Sciro (forse questo è un errore di trascrizione e l'autore intendeva originariamente Siro), Micono, Tino e Andro; nel gruppo meridionale egli collocò Melo, Cimolo, Oliaro, Sicandro, Thera, Anafi ed Astipalea.
La maggior parte degli storici, tuttavia, affermano che le Cicladi sono costituite dalle dodici isole citate da Strabone, a parte che per il fatto che sostituiscono Rhene o Rheneia con Melo, il che è certamente più corretto dal momento che Melo si trovava all'interno del cerchio. Pomponio Mela, probabilmente in una svista, omette Ceo e nomina Sicino invece di Citno[2]. Plinio concorda con Artemidoro nel comprendere Prepesinto, Oliaro e Ciaro[3].