Code civil | |
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Prima pagina dell'edizione originale del 1804. | |
Titolo esteso | (FR) Code civil des français |
Stato | Prima Repubblica francese |
Tipo legge | Codice civile |
Proponente | Commissione di giuristi nominata direttamente da Napoleone Bonaparte: Félix Julien Jean Bigot de Préameneu Jacques de Maleville François Denis Tronchet Jean-Étienne-Marie Portalis |
Promulgazione | 1803-1804 |
A firma di | Napoleone Bonaparte[1] |
In vigore | 21 marzo 1804 |
Testo | |
(FR) Testo ufficiale del Codice civile, su legifrance.gouv.fr. |
Il Codice napoleonico[2][3][4] (in lingua francese Code civil des français o Code Napoléon) è il codice civile attualmente in vigore in Francia e dei più celebri del mondo, così chiamato perché voluto da Napoleone; esso fungerà da modello per tutti i codici successivi ed eserciterà una notevole influenza sulle analoghe raccolte di numerosi paesi al mondo.
Redatto da una commissione nominata da Napoleone a inizio '800, venne emanato il 21 marzo 1804[2] ed è ricordato per essere stato il primo codice civile moderno, introducendo chiarezza e semplicità delle norme giuridiche e soprattutto riducendo a unità il soggetto giuridico; anche se, sia in Austria sia in Francia, c'erano già state precedenti codificazioni in materia penale (es: il codice penale francese del 1791).
Scritto in un linguaggio semplice, elegante e conciso, il Code Napoléon fu fonte di ispirazione di alcuni scrittori dell'epoca. Stendhal in una lettera a Balzac scrisse che durante la composizione della Certosa di Parma egli era solito leggere ogni mattina due o tre pagine del Codice civile “per prendere il tono” ed “essere sempre naturale”, Paul Valéry dichiarò che il Codice era uno dei capolavori della letteratura francese e Jules Romains consigliava scherzosamente di leggerlo la sera prima di addormentarsi.[5][6][7][8]