Contratto a termine (finanza)

Il contratto a termine fermo o forward è un contratto di compravendita a termine negoziato over the counter avente come sottostante un bene reale oppure un'attività finanziaria. È un contratto derivato (ovvero a copertura di un rischio inerente ad un, anche virtuale, contratto principale[1]) simmetrico: entrambi i contraenti sono obbligati a effettuare una prestazione a scadenza - l'acquisto e la vendita dell'attività sottostante alla data pattuita secondo il prezzo di consegna (o delivery price) concordato all'atto della stipula. La stipula non comporta alcun esborso monetario immediato.[2]

In termine tecnico, si dice che chi acquista assume una posizione lunga (al rialzo) e chi vende assume una posizione corta (al ribasso).

Le banche commerciali, quelle d'investimento e gli intermediari finanziari in veste di agenti dealer o broker sono i principali operatori dei mercati a termine. Inoltre, poiché questa tipologia di contratti è spesso stipulata direttamente tra le parti, presenta un basso grado di standardizzazione che consente caratteristiche peculiari per ciascuno di essi. Tuttavia, negli ultimi anni, si è verificata una progressiva crescita dei mercati a termine, al punto che sono stati creati dei mercati secondari forward che hanno portato ad una maggiore standardizzazione dei contratti. Questo ha anche ridotto le differenze tra contratti forward e contratti futures.

  1. ^ Copia archiviata, su treccani.it. URL consultato il 20 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2019).
  2. ^ Glossario - Borsa Italiana, su borsaitaliana.it. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2016).

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