Crociata norvegese parte delle crociate | |||
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Il viaggio di andata e ritorno dei norvegesi | |||
Data | 1107–1111 | ||
Luogo | penisola iberica, Isole Baleari, Palestina | ||
Esito | vittoria cristiana | ||
Modifiche territoriali | conquista cristiana di Sidone e susseguente creazione della Signoria di Sidone | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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La crociata norvegese fu una lunga spedizione militare condotta tra il 1107 e il 1111 dal re Sigurd I di Norvegia. Seguì di poco la prima crociata, ma resta incerto se si sia trattato di una spedizione militare in piena regola, di un pellegrinaggio religioso armato o di un episodio dalla natura mista.
Al comando di una sessantina di imbarcazioni e di un numero compreso tra i 4 000 e i 6 000 uomini, il tortuoso e avventuroso viaggio di Sigurd toccò Inghilterra, penisola iberica (all'epoca in larga misura territorio musulmano, dove i norvegesi riportarono diverse vittorie), isole Baleari, Sicilia e, infine, la Palestina. Sigurd fu il primo sovrano cristiano occidentale a recarsi negli Stati crociati; una volta visitati diversi luoghi sacri del cristianesimo, Sigurd collaborò con re Baldovino I di Gerusalemme nell'assedio di Sidone del 1110, culminato con un successo dopo circa due mesi di attacchi. In seguito, abbandonò la Terrasanta alla volta di Costantinopoli, dove si trattenne per mesi e dove cedette il possesso delle sue navi ad Alessio I Comneno, che reclutò gran parte dei sopravvissuti nella temibile Guardia variaga. Re Sigurd, accompagnato nel suo ritorno a casa da un centinaio di uomini, attraversò varie località, venendo accolto in patria come un eroe. Non una battaglia fu persa dagli scandinavi durante questa spedizione.
Molti degli avvenimenti legati al viaggio sono raccontati da fonti norvegesi e islandesi, in particolare alcuni cicli di saghe, nelle quali spesso si mescolano elementi fantasiosi legati all'antica cultura vichinga e alla mitologia norrena con riferimenti al mondo cristiano. Non mancano comunque opere straniere le quali, sia pur in modo incidentale, narrano gli eventi e consentono di approfondire le vicende vissute dai guerrieri norvegesi. La spedizione suscitò un notevole miglioramento della reputazione della Norvegia, associata finalmente al mondo cristiano, e l'impresa si rivelò l'antesignana di altri viaggi emulati da altri combattenti scandinavi. Adeguandosi ai pareri entusiastici degli autori medievali, la storiografia dell'età moderna ha sempre acriticamente ritenuto valide le descrizioni realizzate in epoca precedente. Di recente, grazie all'adozione di approcci più consapevoli, è stato possibile scindere le informazioni più credibili da quelle meno affidabili, gettando luce sui molteplici aspetti ancora irrisolti della spedizione.
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