Crocuta crocuta

Iena macchiata
Iena macchiata nel Madikwe Game Reserve in Sudafrica
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
SottordineFeliformia
FamigliaHyaenidae
GenereCrocuta
Kaup, 1828
SpecieC. crocuta
Nomenclatura binomiale
Crocuta crocuta
(Erxleben, 1777)
Areale
Distribuzione geografica

La iena macchiata (Crocuta crocuta Erxleben, 1777), nota anche come iena maculata, è una iena nativa dell'Africa subsahariana. È classificata dall'IUCN come specie a rischio minimo (Least Concern, LC), grazie al suo vasto areale e a una popolazione stimata tra 27 000 e 47 000 esemplari. Tuttavia, la specie è in declino nelle aree non protette a causa del bracconaggio e della perdita di habitat.[1]

La iena macchiata è la specie di iena vivente di maggiori dimensioni e si distingue per i suoi tratti vagamente orsini,[2] le orecchie arrotondate,[3] una criniera poco fitta e il caratteristico pelo maculato.[3] La sua dentatura è particolarmente adattata a un doppio scopo, utile sia per triturare ossa sia per consumare carne,[4] e le femmine presentano un particolare pseudo-pene, una caratteristica unica tra i mammiferi.[5] È l'unica specie sopravvissuta del genere Crocuta, che durante il Pleistocene includeva altre forme, come le iene delle caverne eurasiatiche. Tuttavia, lo status tassonomico di queste popolazioni è tuttora oggetto di dibattito: alcune ricerche le considerano sottospecie di iena macchiata, altre specie distinte.

La iena macchiata è il carnivoro più sociale al mondo, con gruppi numerosi e una complessa organizzazione sociale.[6] Il suo sistema sociale mostra notevoli somiglianze con quello dei primati cercopitecidi (come babbuini e macachi), sia per il numero di membri dei gruppi sia per la struttura gerarchica e la frequenza degli incontri tra individui imparentati e non.[7] Tuttavia, il sistema sociale della iena macchiata è più competitivo che cooperativo. L'accesso a risorse come il cibo e le opportunità riproduttive dipendono gruppo dipendono dall'abilità di dominare gli altri membri del gruppo. La società è matriarcale, con femmine più grandi e dominanti rispetto ai maschi. Inoltre, le femmine si occupano esclusivamente dei propri cuccioli, mentre i maschi non mostrano alcun interesse paterno.[8]

La iena macchiata è il carnivoro di grossa taglia più comune in Africa, grazie alla sua capacità di adattarsi a diverse strategie alimentari. Sebbene sia nota per la sua abilità nel nutrirsi di carogne, è anche una cacciatrice esperta, capace di digerire pelle e ossa, e in grado di trarre il massimo nutrimento da una carcassa. La sua flessibilità comportamentale le consente di cacciare sia in solitaria sia in gruppo. Durante la caccia, le iene si infiltrano nelle mandrie per selezionare una preda, che inseguono a velocità fino a 60 km/h per lunghe distanze.[9][10][6]

La iena macchiata ha una reputazione negativa sia nella cultura occidentale sia nel folklore africano. In Occidente, è spesso vista come una creatura brutta e codarda, un'immagine influenzata dagli scritti di Aristotele e Plinio il Vecchio. Nel folklore africano, invece, è rappresentata come avara, golosa e stupida, ma anche pericolosa e possente. Giudizi più espliciti e negativi risalgono al Fisiologo, dove la iena veniva descritta come un'ermafrodita tombarola.[11] Il ramo dell'IUCN dedicato alla conservazione delle iene considera questi pregiudizi dannosi per la sopravvivenza della specie.[11][12]

  1. ^ a b (EN) Crocuta crocuta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ R. Estes, The safari companion: a guide to watching African mammals, including hoofed mammals, carnivores, and primates, Chelsea Green Publishing, 1999, p. 290, ISBN 1603581855
  3. ^ a b D. Rosevear, The carnivores of West Africa, London : Trustees of the British Museum (Natural History), 1974, pp. 353-372, ISBN 0-565-00723-8
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore macdonald1992
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore glickman2006
  6. ^ a b H. Hoffer, "Spotted hyaena Crocuta crocuta (Erxleben, 1777)", pp. 29-38 in G. Mills e H. Hofer (a cura di), Hyaenas: status survey and conservation action plan, IUCN/SSC Hyena Specialist Group, 1998, ISBN 978-2-8317-0442-5.
  7. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore holekamp2007
  8. ^ R. Estes, The behavior guide to African mammals: including hoofed mammals, carnivores, primates, University of California Press, 1992, pp. 336-344, ISBN 978-0-520-08085-0
  9. ^ Jonathan Kingdon, East African mammals: an atlas of evolution in Africa, Volume 3, Part 1, University of Chicago Press, 1988, p. 264
  10. ^ Jonathan Kingdon, East African mammals: an atlas of evolution in Africa, Volume 3, Part 1, University of Chicago Press, 1988, p. 262
  11. ^ a b S. Glickman, The Spotted Hyena from Aristotle to the Lion King: Reputation is Everything – In the Company of Animals, in Social Research, vol. 62, n. 3, 1995, pp. 501-538.
  12. ^ A. H. Shoemaker, "Hyaenas in captivity and captive breeding: aims and objectives", pp. 92-95 in G. Mills e H. Hofer (a cura di), Hyaenas: status survey and conservation action plan, IUCN/SSC Hyena Specialist Group, 1998, ISBN 978-2-8317-0442-5.

Crocuta crocuta

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