Il cronografo è un cronometro in grado di registrare il tempo misurato.
La necessità di misurare il tempo a partire da un esatto istante portò infatti all'elaborazione dei primi cronografi medicali (su base 60 pulsazioni) per misurare il battito cardiaco, militari (per calcolare la distanza percorsa dai proiettili sparati dall'artiglieria sulla base della differenza tra momento dello sparo e dell'esplosione) e più in generale per misurare la produzione oraria di qualsiasi attività manifatturiera partendo dai dati unitari (tot pezzi al secondo = tot pezzi al minuto e all'ora).
Seppure nel linguaggio colloquiale si è soliti utilizzare le parole cronometro e cronografo con disinvoltura e come sinonimi, da un punto di vista orologiero sono due concetti differenti: è un cronometro un segnatempo (non necessariamente cronografo) il quale ha superato rigidi test di precisione (cronometria, appunto), affidabilità e costruzione, al termine dei quali ottiene la certificazione di cronometro. Il cronografo invece è "un meccanismo in grado di misurare la durata di un fenomeno a mezzo di un'apposita lancetta che si può fare partire quando il fenomeno stesso ha inizio e che si può arrestare quando il fenomeno ha fine"[1].
Le funzioni cronografiche possono essere integrate dalla presenza, sul rehaut o sulla ghiera, di apposite scale per consentire la lettura della velocità (scala tachimetrica), del battito cardiaco (scala pulsometrica), la distanza da un evento percepibile (scala telemetrica). Allo stesso modo anche i subdials dei cronografi possono avere diverse funzioni: originariamente i contaminuti graduati a 30 minuti, alcuni 45 minuti (per misurare il tempo di una partita di calcio). Col passare del tempo sono nati anche i sotto quadranti relativi al conteggio delle ore cronografiche. In altri cronografi specifici, il subdial dei minuti cronografici è diventato il timer per calcolare l'inizio delle regate.