I daylamiti o dailamiti (in medio persiano: Daylamīgān; in persiano دیلمیان ; Deylamiyān) erano un popolo iranico che abitava nel Daylam, una regione montuosa dell'Iran settentrionale posta sulla costa sudoccidentale del Mar Caspio,[1] ora coincidente con la metà sudorientale della provincia di Gilan.
I daylamiti erano un popolo guerriero esperto nel combattimento ravvicinato. Furono impiegati come soldati durante l'impero sasanide e nei successivi imperi musulmani. Il Daylam e il Gilan furono le uniche regioni a resistere con successo alla conquista islamica della Persia, sebbene molti soldati daylamiti all'estero accettassero l'Islam. Nel IX secolo molti di essi adottarono lo Zaydismo, nel X secolo alcuni adottarono l'Ismailismo, poi nell'XI secolo l'Ismailismo fatimide e successivamente l'Ismailismo nizarita. Sia gli zayditi che i nizariti mantennero una forte presenza in Iran fino all'ascesa dei Safavidi nel XVI secolo, i quali abbracciarono la setta duodecimana dell'Islam sciita. Negli anni '30 del X secolo emerse la dinastia daylamita buwayhide che riuscì a ottenere il controllo su gran parte dell'Iran moderno, mantenendolo fino all'arrivo dei turchi selgiuchidi a metà dell'XI secolo.