Desperate Housewives (conosciuto anche in Italia come Desperate Housewives - I segreti di Wisteria Lane) è stata una serie televisiva statunitense ideata da Marc Cherry e trasmessa dalla rete televisiva ABC dal 2004 al 2012.
Ambientata nel quartiere fittizio di Wisteria Lane, nella città immaginaria di Fairview, la serie tratta delle vite di sei casalinghe che combattono le loro battaglie domestiche sullo sfondo di molti misteri che sconvolgono l'apparente tranquillità della ricca periferia borghese americana. Il tono e lo stile combinano elementi di dramma, commedia, giallo, satira, e soap opera.
Con 180 episodi complessivi, Desperate Housewives è la serie con protagoniste femminili più longeva nella storia della televisione statunitense, battendo il record detenuto da Streghe.[1] Insieme a Lost, Grey's Anatomy e C'era una volta, è inoltre considerato uno degli show che hanno riportato al successo la ABC,[2][3], classificandosi come uno dei più visti al mondo con un'audience complessiva di 120 milioni di spettatori e risultando, tra le commedie, la serie più vista a livello internazionale.[4][5][6]
La serie, dapprima rifiutata da molte reti televisive, ha scalato la classifica degli ascolti sin dal primo episodio e ottenuto numerosi riconoscimenti. Quello delle "casalinghe disperate" (in inglese desperate housewives, appunto) è immediatamente diventato un fenomeno culturale che ha investito in primo luogo le attrici e gli attori della serie nonché la ABC. Cronaca impietosa dell'american way of life, la serie è divenuta un fenomeno mediatico senza precedenti, con spettatori eccellenti: anche l'allora first lady statunitense Laura Bush[7] è arrivata a definire pubblicamente se stessa, e la second lady Lynne Cheney, come delle «casalinghe disperate».[8]
Marc Cherry, l'ideatore della serie ha dichiarato: "Nell'aprile del 2002, ero assolutamente 'disperato'. Ero al verde, non riuscivo a ottenere nemmeno un colloquio per una sceneggiatura ed ero seriamente preoccupato per il mio futuro. Avevo appena compiuto quarant'anni e cominciavo a chiedermi se non fossi anch'io uno di quei poveri illusi che si aggirano per Hollywood convinti di essere sceneggiatori di talento quando tutto sta a dimostrare il contrario. Ma poiché ho una notevole dose di autostima [...] mi misi a scrivere la prima bozza di Desperate Housewives convinto che potesse dare una svolta alla mia vita. Ragazzi, se non avevo visto giusto!"[9]