Noneso Nònes | |
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Parlato in | Italia |
Regioni | Trentino-Alto Adige |
Locutori | |
Totale | ~30.000 |
Classifica | non tra le prime 100 |
Altre informazioni | |
Scrittura | alfabeto latino |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingue italiche Lingue romanze Lingue italo-occidentali Lingue romanze occidentali Lingue gallo-iberiche Lingue galloromanze Lingue gallo-retiche Lingue retoromanze/lingue gallo-italiche Lingua ladina/lingua lombarda o trentino antico Dialetto noneso |
Codici di classificazione | |
Glottolog | none1236 (EN)
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Il dialetto noneso (nome nativo nònes),[1] detto anche anaunico o naunico,[1] è un idioma romanzo in uso nella Val di Non in Trentino. Prende il nome dagli antichi abitanti retici della valle, gli Anauni.[2]
Vicino al dialetto solandro, il termine "anaunico" viene anche usato per riferirsi al complesso di entrambi.[3][4]
La classificazione linguistica del noneso è controversa: per Graziadio Isaia Ascoli, fondatore della dialettologia retoromanza, esso è ladino, derivante da un'antica area retica che ha dato un ampio substrato al latino dei conquistatori Impero Romano, e vi includeva anche il solandro:[5] tale tesi viene sostenuta anche da Virgilio Inama.[6]
Sostengono invece l'appartenenza del noneso al gruppo gallo-padano Carlo Salvioni, le cui tesi aprirono al tempo una discussione sull'italianità delle parlate retoromanze,[7] Giovan Battista Pellegrini, che nella sua Carta dei Dialetti d'Italia lo classifica come varietà della lingua lombarda[3] ed Enrico Quaresima, autore del Vocabolario anaunico e solandro, dove sostiene che "l'anaunosolandro presenta anche spiccate caratteristiche sue proprie che lo distaccano nettamente dai dialetti ladini" e li ritiene "anzitutto affini al dialetto trentino, specie a quello rustico e arcaico".[8]
Nel ventunesimo secolo, gli studi dialettometrici di Roland Bauer mostrano come il sistema noneso-solandro ha un basso indice di ladinità, anche seguendo i criteri determinati da Ascoli e con i dati a sua disposizione,[9] e suggeriscono che appartenga allo stesso gruppo del trentino centrale, del quale sarebbe una forma più conservativa.[4]