Dionisio II | |
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Tiranno di Siracusa | |
In carica | 367 a.C. – 357 a.C. |
Predecessore | Dionisio I |
Successore | Dione |
Tiranno di Locri Epizefiri | |
In carica | 357 a.C. – 347 a.C. |
Predecessore | governo democratico |
Successore | governo democratico |
Tiranno di Siracusa | |
In carica | 347 a.C. – 344 a.C. |
Predecessore | Niseo |
Successore | Timoleonte |
Nascita | Siracusa, 397 a.C. |
Morte | Corinto, dopo il 343 a.C. |
Padre | Dionisio I |
Madre | Doride |
Coniuge | Sofrosine |
Figli | Apollocrate |
Dionìsio II detto il Giovane (Siracusa, 397 a.C. – Corinto, dopo il 343 a.C.) fu tiranno di Siracusa dal 367 al 357 a.C. e dal 347 al 344 a.C. e tiranno di Locri tra il 357 e il 347 a.C.
Prese il potere sotto la tutela dello zio Dione. Come tiranno seguì le orme di suo padre, Dionìsio I detto il Vecchio. Lo stesso anno della sua salita al trono, rinnovò la pace con i Cartaginesi. Platone, in visita nella città aretusea, sperimentò la violenza del nuovo sovrano quando venne praticamente tenuto prigioniero per un anno.
Nel 366 a.C., dietro le pressioni dello storico Filisto, cacciò lo zio, che disapprovava il suo comportamento. Nel 357 a.C., in seguito a una guerra civile capitanata da Dione, egli dovette abbandonare il comando dello Stato siceliota. Esiliato a Locri Epizefiri, ne divenne in breve il tiranno, ma il popolo calabro insorse uccidendo tutta la sua famiglia e cacciandolo ancora. Ritornò a Siracusa nel 347 a.C. (o forse nel 346 a.C.) e si impadronì ancora del potere rovesciando Niseo in un momento di grande instabilità politica.
Le tensioni con il popolo si acuirono e questa volta il tiranno poté governare solo per tre anni. Assediato a Ortigia da Iceta di Leontini e dalle truppe di molte altre città siciliane, fu detronizzato da Timoleonte e costretto all'esilio in Grecia. Sarebbe morto poverissimo a Corinto, molti anni dopo.