Divorzio romano

Anche in età repubblicana, quando Roma costruiva la sua immagine di Stato fondato sui capisaldi dei valori della tradizione e della familia, il matrimonium, in realtà, non era indissolubile, ma soggetto all'istituto giuridico del divorzio[1]

  1. ^ Avvertenza
    Il motivo per cui la presente voce, tratta dal testo di Jérôme Carcopino, La vita quotidiana a Roma all'apogeo dell'Impero, Bari, 1971., si riferisce in particolare all'istituzione del divorzio nella Roma del I e II secolo, risiede in quanto scritto dall'autore nella prefazione all'opera: «Questa è la generazione [quella di Traiano e Adriano] di cui i documenti concorrono ad offrirci il ritratto più preciso [...] L'immenso materiale archeologico ci viene dal Foro di Traiano, dalle rovine di Pompei di Ercolano (79 d.C.) e di Ostia, che risalgono ai tempi dell'attuazione dei piani urbanistici dell'imperatore Adriano. A tutto ciò si aggiungono a nostra maggiore informazione le testimonianze vivide e pittoresche, precise [...] offerte in abbondanza dal romanzo di Petronio, dalle Silvae di Stazio, degli Epigrammi di Marco Valerio Marziale, delle Lettere di Plinio il Giovane, delle Satire di Giovenale. (J.Carcopino, op. cit., p. 4)»

Divorzio romano

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