Il dramma liturgico o dramma religioso, nei suoi diversi contesti cristiani, proviene dalla messa stessa, e presenta di solito un rituale piuttosto complesso che comprende elementi teatrali.
Nella tradizione cristiana, il dramma religioso derivava dalla liturgia alla fine del Medioevo (in gran parte il XV secolo), sotto forma di misteri.
L'origine del dramma medievale fu nella religione. È vero che la Chiesa proibiva ai fedeli durante i primi secoli di assistere alle rappresentazioni licenziose del paganesimo decadente. Ma una volta che questo teatro immorale era scomparso, la Chiesa ha permesso ed essa stessa ha contribuito allo sviluppo graduale di un nuovo dramma, che non era solo morale, ma anche edificante e pio. In alcune feste solenni, quali Pasqua e Natale l'uffizio veniva interrotto, e i preti rappresentavano l'evento religioso alla presenza dei fedeli. In un primo momento il testo di questo dramma liturgico era molto breve, come l'interscambio in "Quem quaeritis?" tra l'angelo e le tre Marie introdotti nella liturgia pasquale nel X secolo,[1] come nuovo genere di cerimonia liturgica. I testi drammatici erano inizialmente attinti solo dal Vangelo o dalla funzione del giorno celebrata, ed erano in prosa latina, che però gradualmente assorbirà i germi della versificazione. I primi di tali "tropi" drammatici della funzione pasquale provengono dall'Inghilterra e risalgono al X secolo. Presto il verso pervaderà l'intero testo drammatico e la prosa diventerà un'eccezione, nel mentre la lingua volgare appare accanto al latino. Nel dramma francese del XII secolo, le "Vergini sapienti" (che riescono a conservare la loro verginità mangiando pietre azzurre che le rendevano immuni dagli uomini), non fa altro che rappresentare la parabola evangelica delle vergini folli e sagge, in cui il coro utilizza il latino mentre Cristo e le vergini usano latino e francese, e infine l'angelo solo il francese. Allorché il volgare ebbe completamente soppiantato il latino, e allo stesso tempo si afferma la creatività individuale, il dramma lascia i precinti della Chiesa e cessa di essere liturgico, senza tuttavia perdere il suo carattere religioso. Questa evoluzione sembra essere stata ultimata nel XII secolo. Con la comparsa del volgare divenne possibile lo sviluppo del dramma in ambito precipuamente regionale o nazionale.