La locuzione droga leggera è una espressione comune con cui ci si riferisce a delle sostanze psicotrope che si presume non siano in grado di indurre dipendenza fisica o quadri clinici di avvelenamento acuto a seguito di sovradosaggio[1]. L'uso dell'aggettivo "leggera" in riferimento al sostantivo "droga" non presenta sempre lo stesso significato e varia a seconda dell'autore da cui viene usato. Nella maggior parte dei casi, con il termine "droga leggera" ci si riferisce alle infiorescenze della Cannabis e le sostanze psicotrope da esse ricavabili come l'hashish e le resine ad alto tenore di THC. In senso più ampio, il termine può venire esteso agli psichedelici come funghi del genere psylocibe, DMT, LSD che, come la Cannabis, non danno dipendenza fisica e non hanno una elevata tossicità acuta[2][3].
Nel dibattito pubblico riguardo alle sostanze stupefacenti, si fa spesso uso del termine "droga leggera" in modo differente, indicando l'insieme delle sostanze psicotrope legali (come alcolici e nicotina) o di cui l'uso è comunque largamente diffuso (cannabis)[4][5].
La definizione formale e la definizione colloquiale di droga leggera divergono: se nel primo caso gli alcolici sono considerati una droga pesante (possono portare a coma etilico e possono dare crisi d'astinenza), nel secondo sono considerati una droga leggera in quanto il loro uso è socialmente accettato[6]. D'altro canto, per l'LSD vale il discorso opposto poiché anche se non causa overdose o dipendenza il suo uso non è socialmente accettato.