Buona parte delle fortificazioni genovesi sono ancor oggi visibili e in alcuni casi anche visitabili. Alle principali fortificazioni (complessivamente 16) vanno aggiunte quelle costruite a ponente, sulle alture tra Cornigliano e Sestri Ponente, nella seconda metà dell'Ottocento (Forte Casale Erselli, Forte Monte Croce, demolito nel 1959, e Forte Monte Guano), nonché il bastione San Bernardino, le torri ottocentesche (non completate, tranne la Torre Quezzi e quella di San Bernardino) e le numerose batterie costiere, alcune delle quali ancora esistenti (fra queste la più conosciuta è nota come Batteria del Vagno).
Il Sistema Centrale comprende i forti lungo il perimetro delle Mura Nuove (Forte Castellaccio - Torre Specola, Forte Sperone, Forte Begato, Forte Tenaglia); i forti esterni alle mura, nelle alture di Sampierdarena (Forte Crocetta, Forte Belvedere), i forti sui crinali a nord delle mura (Forte Puìn, Forte Fratello Minore, Forte Fratello MaggioreForte Diamante).
Il Sistema Orientale comprende i forti a levante della Val Bisagno (Forte San Giuliano, Forte San Martino, Forte Santa Tecla, Forte Quezzi, Forte Richelieu, Forte Monteratti).
Inoltre ci sono altri forti ottocenteschi di ponente[1]: (Forte Monte Croce, Forte Casale Erselli, Forte Monte Guano).
Nell'incisione di anonimo su acciaio del 1886 è visibile la serie delle prime quattro cinte murarie di epoca medioevale, dalle prime due - antecedenti all'anno 1000 - alla terza edificata nel 1155 e ampliata nel 1276, fino alla quarta risalente al 1346
I forti di Genova sono un insieme di fortificazioni militari risalenti a diverse epoche, che la Repubblica di Genova edificò a difesa del territorio urbano del capoluogo ligure nel corso della sua storia. I progetti di edificazione vennero inoltre ripresi e utilizzati in epoca napoleonica, risorgimentale e durante la prima e la seconda guerra mondiale.
Questo sistema difensivo scandisce gli eventi di buona parte della storia cittadina, quasi a punteggiare la complessa teoria delle sette cinte murarie che si sono sovrapposte nel tempo. Fra queste, le mura seicentesche che cingono ancora oggi a corona le alture che costituiscono il primo contrafforte dell'ormai prossimo Appennino Ligure e rappresentano la più lunga cinta muraria in Europa e la seconda al mondo, dopo la grande muraglia cinese[2].