Fosfina | |
---|---|
Nome IUPAC | |
Fosfano Triidruro di fosforo | |
Nomi alternativi | |
Idruro fosforoso Idruro di fosforo (III) Idrogeno fosforato | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | PH3 |
Peso formula (u) | 34 g/mol |
Aspetto | gas incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 232-260-8 |
PubChem | 24404 |
SMILES | P |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (kg·m−3, in c.s.) | 1,37 |
Solubilità in acqua | 31,1 g/L a 290 K |
Temperatura di fusione | −134 °C (139 K) |
Temperatura di ebollizione | −88 °C (185 K) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | 5,4 |
ΔfG0 (kJ·mol−1) | 13,5 |
S0m(J·K−1mol−1) | 210,2 |
C0p,m(J·K−1mol−1) | 37,1 |
Indicazioni di sicurezza | |
Temperatura di autoignizione | 38 °C (311 K) |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 330 - 220 - 314 - 280 - 400 |
Consigli P | 260 - 280 - 210 - 273 - 304+340 - 303+361+353 - 305+351+338 - 315 - 377 - 381 - 405 - 403 [1] |
La fosfina (fosfano secondo la nomenclatura IUPAC, idruro di fosforo o triidruro di fosforo) è il composto chimico di formula molecolare PH3. È un gas incolore e infiammabile con un punto di ebollizione di 185 K (-88 °C) a pressione atmosferica. Il fosfano puro è inodore, ma il fosfano "da laboratorio" ha un odore altamente sgradevole di aglio o pesce in decomposizione, dovuto alla presenza di fosfano sostituito e del difosfano P2H4.
La fosfina è altamente tossica e può uccidere facilmente anche a concentrazioni relativamente basse. A causa di ciò, il gas è usato per il controllo dei parassiti tramite fumigazione. Nelle aziende agricole è usato spesso sotto forma di palline di fosfuro di alluminio, che producono la fosfina a contatto con l'acqua atmosferica. Queste palline inoltre contengono altri prodotti chimici che sviluppano ammoniaca contribuendo a ridurre il potenziale di autoignizione o esplosione del gas della fosfina. Inoltre contengono altri agenti (fondamentalmente mercaptani) per dare al gas un odore di aglio rivelandone la presenza nell'atmosfera. La fosfina è usata come drogante nell'industria dei semiconduttori. Si ritiene la presenza di questo composto alla base del fenomeno dei "fuochi fatui".