L'espressione guerra al terrorismo (in inglese, war on terror o global war on terrorism) è uno slogan politico usato dall'amministrazione statunitense Bush e dai media occidentali per riferirsi a una serie di operazioni militari internazionali iniziate dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti.[1][2] Gli Stati Uniti guidarono una coalizione di Paesi NATO e non-NATO in un'operazione militare diretta contro "le nazioni, organizzazioni o persone" accusate di aver "pianificato, autorizzato, commesso o aiutato" gli attentati dell'11 settembre.[3]
Il presidente degli USA George W. Bush usò l'espressione "guerra al terrore" per la prima volta il 20 settembre 2001. Da allora, l'amministrazione Bush e i media occidentali hanno usato il termine per identificare una lotta globale di natura militare, politica, legale ed ideologica nei confronti sia di organizzazioni classificate come terroriste, sia di alcuni Stati accusati di sostenerle o percepiti come una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e dei loro alleati, in particolare con riferimento al contrasto dei terroristi islamisti di al-Qāʿida e dei governi talebano in Afghanistan e baathista in Iraq.[4]
L'espressione è stata abbandonata nel 2009 dall'amministrazione Obama,[5][6] che ha preferito riferirsi all'insieme delle operazioni, anche militari, di antiterrorismo con espressioni come "operazioni d'oltremare" (in inglese, overseas contingency operations)[7] e "contrasto all'estremismo violento" (in inglese, countering violent extremism).[8]