Gulbuddīn Hekmatyār | |
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Primo ministro dello Stato islamico dell'Afghanistan | |
Durata mandato | 26 giugno 1996 – 11 agosto 1997 |
Presidente | Burhanuddin Rabbani |
Predecessore | Burhanuddin Rabbani |
Successore | Ahmad Shah Ahmadzai |
Durata mandato | 17 giugno 1993 – 28 giugno 1994 |
Presidente | Burhanuddin Rabbani |
Predecessore | Abdul Sabur Farid Kohistani |
Successore | Arsala Rahmani Daulat |
Dati generali | |
Partito politico | Hezb-e Islami Gulbuddin |
Università | Università di Kabul |
Gulbuddīn Hekmatyār | |
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Nascita | Kunduz, 26 giugno 1947 |
Dati militari | |
Paese servito | Afghanistan |
Forza armata | Hezb-i Islami Hezb-e Islami Gulbuddin |
Anni di servizio | 1975-2016 |
Grado | Comandante in capo (Hezb-e Islami Gulbuddin) |
Guerre | Guerra sovietico-afghana Guerra civile in Afghanistan Guerra in Afghanistan |
Altre cariche | politico |
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Gulbuddīn Hekmatyār (in pashtu ګلبدین حکمتیار, in persiano گلبدین حکمتیار; Kunduz, 26 giugno 1947) è un politico, militare e guerrigliero afghano, capo dei mujāhidīn dell'Afghanistan e fondatore e guida del partito politico e gruppo paramilitare denominato Ḥezb-i Islāmī (Partito islamico).
Hekmatyār è stato un comandante militare ribelle al governo filo-sovietico durante gli anni ottanta, caratterizzati dall'invasione sovietica dell'Afghanistan, ed è stato una delle figure-chiave della guerra civile afghana che seguì il ritiro delle truppe dell'Armata Rossa dal Paese.
È stato Primo ministro del suo Paese dal 1993 al 1994 e ancora, per breve periodo, nel 1996. Leader assai controverso dei mujāhidīn, Hekmatyār è stato accusato di aver passato "più tempo a combattere gli altri mujāhidīn che a uccidere Sovietici" e ad uccidere arbitrariamente civili.[1]