L'hip hop italiano è un sottogenere della musica hip hop sviluppatosi in Italia all'inizio degli anni ottanta, passando da testi in inglese (es. Let get dizzy oppure Ontha Run degli storici Radical Stuff, 1992) a quelli in lingua italiana. Uno dei primi esperimenti è stato fatto nel 1986 dalla band bolognese "Raptus", fondata da Ohm Guru e Gaudi, con la Attack Punk Records (e dello stesso anno è anche Disoccupato Rappo, parodia rap dei torinesi Truzzi Broders)[1], ma è negli anni Novanta che i gruppi appartenenti alla scena hip hop incidono i loro primi lavori significativi. Dopo un periodo di crisi attorno ai primi anni duemila, negli anni seguenti l'hip hop italiano ha riscontrato una notevole crescita commerciale con il lancio mediatico di numerosi rapper, la nascita di diverse competizioni di freestyle e la diffusione tramite internet.