I cancelli del cielo

I cancelli del cielo
Kris Kristofferson e Isabelle Huppert in una scena del film
Titolo originaleHeaven's Gate
Lingua originaleinglese, russo, francese, polacco, tedesco
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1980
Durata219 min (versione originale)
149 min (versione tagliata)
216 min (director's cut)
Rapporto2,40:1
Genereavventura, drammatico, storico, sentimentale, western
RegiaMichael Cimino
SoggettoMichael Cimino
SceneggiaturaMichael Cimino
ProduttoreJoann Carelli
Produttore esecutivoDenis O'Dell, Charles Okun
Casa di produzioneUnited Artists, Partisan Productions
FotografiaVilmos Zsigmond
MontaggioTom Rolf, William Reynolds, Lisa Fruchtman, Gerald B. Greenberg
Effetti specialiPaul Stewart, Ken Pepiot, Stan Parks, Sam Price, Jim Camomile, Kevin Quibell
MusicheDavid Mansfield
ScenografiaTambi Larsen, James L. Berkey, Josie McAvin
CostumiJ. Allen Highfill
TruccoKen Chase, Tom Hoerber, Ben Nye, Jerry O'Dell
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

I cancelli del cielo (Heaven's Gate) è un film del 1980 scritto e diretto da Michael Cimino. È un western epico liberamente ispirato alla guerra della Contea di Johnson, e ritrae una disputa fittizia tra i proprietari terrieri e gli immigrati europei nel Wyoming nel 1890. Il film ha come protagonisti Kris Kristofferson, Christopher Walken, John Hurt, Sam Waterston, Brad Dourif, Isabelle Huppert, Joseph Cotten e Jeff Bridges.

Vi furono grandi battute d'arresto nella produzione del film a causa del superamento di costi e tempo, pubblicità negativa e voci circa il presunto stile registico prepotente di Cimino.

All'uscita ricevette recensioni negative e incassò meno di tre milioni di dollari in patria (a fronte di un budget stimato di 44 milioni),[1] avvicinando al collasso la società di distribuzione, la United Artists, e distruggendo effettivamente la reputazione di Cimino, in precedenza uno dei registi in ascesa di Hollywood grazie al suo celebre film del 1978 Il cacciatore, che aveva vinto cinque Premi Oscar 1979.[2]

Cimino aveva una visione costosa e ambiziosa per il film e si spinse a usare quasi sei volte il budget previsto. I problemi finanziari del film e il conseguente trasferimento della United Artists portarono a un allontanamento dalla filosofia della Nuova Hollywood a favore di un maggior controllo delle case di produzione sui film.[3]

Col passare del tempo, un certo numero di valutazioni sono diventate più sfumate e, in alcuni casi, più positive,[4] e Alberto Barbera ha descritto I cancelli del cielo come un "capolavoro moderno", il cui rimontaggio dopo l'insuccesso delle proiezioni per la stampa sarebbe stato "una delle più grandi ingiustizie della storia del cinema".[5]

  1. ^ (EN) Claudia Eller, The costliest box office flops of all time, in Los Angeles Times, 15 gennaio 2014. URL consultato il 1º febbraio 2016.
  2. ^ (EN) Joe Queenan, From hell, in The Guardian, 21 marzo 2008. URL consultato il 1º febbraio 2016.
  3. ^ (EN) Peter Biskind, Easy Riders, Raging Bulls: How the Sex-Drugs-and-Rock 'n' Roll Generation Saved Hollywood, New York, Simon & Schuster, 1998, pp. 401-403, ISBN 0-684-80996-6.
  4. ^ Final Cut: The Making and Unmaking of Heaven's Gate
  5. ^ (EN) Ben Hoyle, Heaven’s Gate: box office turkey that sank a studio is a modern masterpiece, in The Times, 1º ottobre 2012, p. 4. URL consultato il 1º febbraio 2016.

I cancelli del cielo

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