Il Principe | |
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Titolo originale | De Principatibus |
Copertina de Il Principe (ed. 1550) | |
Autore | Niccolò Machiavelli |
1ª ed. originale | 1532 |
Genere | trattato |
Lingua originale | italiano |
Il Principe (titolo assegnato nell'edizione originale postuma datane da Antonio Blado e poi unanimemente adottato, laddove il titolo originario era in lingua latina: De Principatibus, "Sui Principati") è un saggio critico di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli probabilmente tra la seconda metà del 1513 e l'inizio del 1514[1], nel quale espone le caratteristiche dei principati e dei metodi per conquistarli e mantenerli. Si tratta senza dubbio della sua opera più nota e celebrata, quella dalle cui massime (spesso superficialmente interpretate) sono nati il sostantivo "machiavellismo" e l'aggettivo "machiavellico".
L'opera non è ascrivibile ad alcun genere letterario particolare. Da una parte è vero che nel periodo umanista si erano molto diffusi i trattati sul sovrano ideale, chiamati anche specula principum (ossia "specchi di principi"), i quali elencavano tutte le virtù che un sovrano avrebbe dovuto avere per poter governare correttamente, prendendo spunto dalla storia e dai classici latini e greci. Dall'altra, l'opera di Machiavelli si pone espressamente in forte rottura con quella tradizione, giungendo di fatto a rivoluzionare per sempre la concezione della politica e del buon governo per un principe, ricevendo a tale proposito aspre critiche dei suoi contemporanei.
Il Principe si compone di una dedica e ventisei capitoli di varia lunghezza preceduti da titoli in latino che ne sintetizzano l’argomento; l'ultimo capitolo consiste nell'appello ai de' Medici ad accettare le tesi espresse nel testo.