Impero neo-babilonese | |
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L'Impero neo-babilonese sotto Nabonide (556-539 a.C.) | |
Dati amministrativi | |
Lingue ufficiali | Accadico |
Lingue parlate | Aramaico |
Capitale | Babilonia |
Altre capitali | Tayma (capitale de facto durante il regno di Nabonide)[1] |
Politica | |
Forma di Stato | Impero |
Forma di governo | Monarchia |
Nascita | 626 a.C. con Nabu-apla-usur |
Causa | Rivolta di Babilonia |
Fine | 539 a.C. con Nabonide |
Causa | Battaglia di Opis |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Vicino Oriente ed Asia centrale |
Religione e società | |
Religioni preminenti | religione babilonese |
Classi sociali | satrapi, proprietari terrieri, cavalieri, commercianti, artigiani, contadini, schiavi |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero neo-assiro |
Succeduto da | Impero achemenide |
Il cosiddetto Impero neo-babilonese (detto anche Impero caldeo) sorse in Mesopotamia nel 626 a.C. e cadde nel 539 a.C.[2] Durante i tre secoli precedenti, Babilonia era stata governata dai suoi vicini del nord, anch'essi di lingua accadica, gli Assiri. Un anno dopo la morte dell'ultimo potente sovrano assiro, Assurbanipal, nel 627 a.C., l'Impero assiro venne scosso da una serie di brutali guerre civili. Babilonia si ribellò, sotto Nabopolassar, e in alleanza con Medi, Persiani, Sciti e Cimmeri, saccheggiò la città di Ninive nel 612 a.C.,[3] e la sede dell'impero fu trasferita a Babilonia per la prima volta dalla morte di Hammurabi nella metà del XVIII secolo a.C.. Questo periodo vide un miglioramento generale della vita economica e della produzione agricola e un grande sviluppo di progetti architettonici, artistici e scientifici.
Il periodo neo-babilonese ebbe termine con il re Nabonide nel 539 a.C. Ad est, i Persiani di Ciro il Grande stavano crescendo in forza e alla fine conquistarono Babilonia.