Beato Jacopone da Todi | |
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Beato Jacopone da Todi, affresco di Paolo Uccello nel duomo di Prato. | |
Religioso e poeta | |
Nascita | Todi, tra il 1230 e il 1236 circa |
Morte | Collazzone, 25 dicembre 1306 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 25 dicembre |
«Que farai, fra' Jacovone?
Èi venuto al paragone.»
Jacopo dei Benedetti, detto Jacopone da Todi[1] (Todi, tra il 1230 e il 1236 circa[2] – Collazzone, 25 dicembre 1306), è stato un religioso e poeta italiano venerato come beato dalla Chiesa cattolica.
I critici lo considerano uno dei più importanti poeti italiani del Medioevo, certamente fra i più celebri autori di laude religiose della letteratura italiana. La sua è una "voce vigorosa e sconvolgente", che si inserisce in modi e forme eccezionali nel contesto della nuova tradizione della lauda.[3]
Di Jacopone ci sono giunti, oltre alle Laude (di cui circa 90 di sicura attribuzione e numerose altre incerte), un'epistola latina a Giovanni della Verna, il celebre Pianto della Madonna e lo Stabat Mater, mentre vi sono dubbi su alcuni Detti e su un Trattato sull'amore mistico.[4]