Lavoro (fisica)

Spostamento orizzontale di un corpo sotto l'azione di una forza. Tale spostamento richiede lavoro per potere essere svolto.

In fisica, il lavoro è l'energia scambiata tra due sistemi quando avviene uno spostamento attraverso l'azione di una forza, o una risultante di forze, che ha una componente non nulla nella direzione dello spostamento. Pertanto, ha le dimensioni di una forza applicata lungo una determinata distanza.

Dunque, il lavoro complessivo esercitato su un corpo è pari alla variazione della sua energia cinetica. In presenza, invece, di un campo di forza conservativo, cioè in assenza di effetti dissipativi, il lavoro svolto si può esprimere anche come la variazione di energia potenziale tra gli estremi del percorso. Il lavoro compiuto da una forza è nullo se lo spostamento è nullo o se questa non ha componenti lungo la direzione dello spostamento.

Il termine "lavoro" è stato introdotto nel 1826 dal matematico francese Gaspard Gustave de Coriolis.[1][2] Il simbolo più utilizzato per indicare il lavoro è la lettera , dall'inglese work, anche se, spesso, nella letteratura italofona lo si indica con la lettera . Il lavoro è una grandezza scalare.

Nel Sistema Internazionale l'unità di misura del lavoro è il joule.

  1. ^ Max Jammer, Concepts of Force, Dover Publications, Inc., 1957, ISBN 0-486-40689-X.
  2. ^ Sur une nouvelle dénomination et sur une nouvelle unité à introduire dans la dynamique, Académie des sciences, August 1826

Lavoro (fisica)

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