Leggi delle XII tavole

La pubblicazione delle XII tavole in un'incisione ottocentesca

Le leggi delle XII tavole (duodecim tabulae; duodecim tabularum leges) sono un corpo di leggi compilato nel 451-450 a.C. dai decemviri legibus scribundis, contenenti regole di diritto privato, di diritto pubblico e di diritto sacro. Rappresentano una tra le prime codificazioni scritte del diritto romano, se si considerano le più antiche mores e lex regia. Il testo ci è giunto incompleto.

(LA)

«[...] bibliothecas me hercule omnium philosophorum unus mihi videtur XII tabularum libellus [...] et auctoritatis pondere et utilitatis ubertate superare

(IT)

«[...] mi pare che il solo libro delle XII tavole superi per autorità e utilità le biblioteche di tutti i filosofi.»

Sotto l'aspetto della storia del diritto romano, le Tavole costituiscono la prima redazione scritta di leggi nella storia di Roma. Le fonti antiche, per giustificare questa innovazione, parlano di contatti con Ermodoro di Efeso, discendente del filosofo Eraclito. In effetti proprio nel VI-V secolo a.C. il mondo greco conobbe la legislazione scritta.

Secondo la versione tradizionale, tramandata dagli storici antichi, la creazione di un codice di leggi scritte sarebbe stata voluta dai plebei nel quadro delle lotte tra patrizi e plebei che si ebbero all'inizio dell'epoca repubblicana. In particolare, i plebei chiedevano un'attenuazione delle leggi contro i debitori insolventi e leggi scritte che limitassero l'arbitrio dei patrizi nell'amministrazione della giustizia. In quell'epoca, infatti, l'interpretazione del diritto era affidata al collegio sacerdotale dei pontefici, che era di esclusiva composizione patrizia.

Esse furono considerate dai Romani come fonte di tutto il diritto pubblico e privato (fons omnis publici privatique iuris).[1] Secondo lo storico Ettore Pais[2] i redattori non introdussero grandi novità, ma si sarebbero limitati a redigere per iscritto gli antichi mores. Il loro testo fu costantemente ampliato dalle generazioni successive, in modo da rafforzare le modifiche apportate allo ius civile, riconducendole fittiziamente all'autorità dell'antico testo decemvirale, che acquistò così, col tempo, un valore di tipo sacrale.

  1. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, III, 34.6.
  2. ^ Storia di Roma, 2 voll., 1898-99.

Leggi delle XII tavole

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