Letteratura di viaggio

La letteratura di viaggio è un genere letterario che si occupa del viaggio, delle motivazioni e dei processi del viaggiare. Generalmente si riferisce all'atto di spostarsi da un luogo all'altro compiendo un certo percorso.

È detta anche narrativa di viaggio o letteratura odeporica (dal greco ὁδοιπορικός, da viaggio[1]). Illustra le persone, gli eventi, ciò che vede l'autore che si trova in un paese straniero o un luogo inconsueto; può anche avere la forma del cosiddetto diario di viaggio. Non è necessariamente un resoconto di ciò che prova l'autore-viaggiatore alla vista di nuovi territori o all'incontro con nuove culture; si tende infatti a rintracciare una certa oggettività nei resoconti di viaggio settecenteschi, epoca razionale, cosmopolita e antropocentrica, e una maggiore emotività e soggettività del viaggiatore nel periodo del romanticismo, dei moti dell'animo.

I prodotti estremamente eterogenei di tale genere letterario consistono sostanzialmente in testi o narrazioni dotati di aspirazioni, dignità e spessore artistico e narrativo, e che hanno per oggetto una o più esperienze di viaggio realmente vissute dall'autore, e variamente motivate: dalla ricerca del puro piacere di viaggio, all'esperienza dello spirito di esplorazione, o ricerca scientifica, fino a scopi e utilità del tipo più diverso, incluse le finalità più pratiche.

Raramente si riferisce a uno spostamento immaginario od onirico, o a un itinerario fantastico come quello dell'allucinazione dovuta all'effetto degli stupefacenti.

  1. ^ odepòrico, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 gennaio 2022.

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