Locomotiva FS E.636

Locomotiva FS E.636
Locomotiva elettrica
Locomotiva E.636 in livrea «Isabella» alla stazione di Canicattì
Anni di progettazione 1937-1940
Anni di costruzione 1940-1962
Anni di esercizio 1940-2006 (salvo treni storici, servizi speciali)
Quantità prodotta 469 esemplari in tre serie
Costruttore Breda, OM CGE, OM Reggiane, Marelli, SNOS Savigliano, FIAT Sezione Materiale Ferroviario, TIBB, OF Pistoiesi, Ansaldo
Dimensioni 18.250 × 3.000 × 3.380 mm
Interperno 5.200-5.200 mm
Passo dei carrelli 3.150 mm
Massa in servizio 101 t
Massa vuoto 101 t
Rodiggio Bo'Bo'Bo'
Diametro ruote motrici 1.250 mm
Rapporto di trasmissione 21/65 (445 unità)
28/65 (14 unità)
24/74 (5 unità)
Potenza oraria (su 6 motori)
2.100 kW
Sforzo trazione massimo 113 kN
Velocità massima omologata tipo 21/65 e 24/74: 95 km/h, poi 110
tipo 28/65: 120 km/h (soppresso nel 1990)
Alimentazione 3 kV cc

Le E.636 sono un gruppo di locomotive elettriche delle Ferrovie dello Stato.

Progettate nel 1937-38 dall'ingegnere Alfredo D'Arbela e collaboratori per subentrare alle E.626 specialmente nel traino dei treni viaggiatori e merci sulle linee più tortuose della rete FS, avvicinandosi all'idea di "locomotiva universale" già propugnata da Giuseppe Bianchi, furono giudicate "molto moderne per la loro epoca".[1]

Sono state ritirate dal servizio nel 2006.

  1. ^ Cornolò, p. 15.

Locomotiva FS E.636

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