Matematica egizia

La matematica egizia è il complesso delle tecniche matematiche che furono sviluppate presso la civiltà dell'Antico Egitto.

Le prime testimonianze dell'utilizzo della matematica presso gli egizi risalgono al periodo dell'Antico Regno, con un'iscrizione che registra le conquiste di una guerra, utilizzando il sistema di numerazione che sarà poi in uso per tutta la storia egizia. Inoltre già nella prima dinastia erano diffuse la pratica della misurazione del livello di acqua del Nilo, e il rituale del "tendere la corda" per la costruzione dei templi, a conferma dell'uso di nozioni geometriche.[1]

La matematica egizia classica emerse soltanto nel Medio Regno, con la creazione di vere e proprie scuole di scribi, e la nascita del sistema di frazioni caratteristico della matematica egizia. I problemi affrontati hanno sia carattere numerico e astratto, sia un aspetto pratico, legato al lavoro svolto dagli scribi.[2] Alla matematica veniva comunque riconosciuto il valore di speculazione astratta e di strumento per la conoscenza della natura, come recita l'intestazione del papiro matematico Rhind: «Metodo corretto di entrare nella natura, conoscere tutto ciò che esiste, ogni mistero, ogni segreto».

Il Nuovo Regno non ha lasciato grandi testimonianze matematiche, ma dai documenti pervenuti è possibile dedurre che le tecniche matematiche non subirono variazioni.[3] Nel periodo greco, i documenti in demotico rivelano l'influsso della cultura greca; in direzione inversa, anche la matematica greca assorbì le conoscenze di quella egizia,[4] e Erodoto stesso sostenne che i Greci impararono la geometria dai "tenditori di corde" egizi.[5]

Secondo la tradizione medievale, Abramo insegnò agli Egizi l'aritmetica e l'astronomia.[6]

  1. ^ Høyrup, p. 30.
  2. ^ Høyrup, pp. 30-31.
  3. ^ Høyrup, p. 33.
  4. ^ Cartocci, p. 15.
  5. ^ Høyrup, p. 34.
  6. ^ Étienne Gilson, From Scotus Eriugena to Saint Bernard, in History of Christian Philosophy in the Middle Ages, Washington DC, Catholic University of America Press, 15 febbraio 2019, p. 265, DOI:10.2307/j.ctvdf0jnn, ISBN 9780813231952, JSTOR j.ctvdf0jnn, OCLC 1080547285.

Matematica egizia

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