Tentativo di spiegazione della metamorfosi delle piante | |
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Titolo originale | Versuch die Metamorphose der Pflanzen zu erklären |
Frontespizio della prima edizione | |
Autore | Johann Wolfgang von Goethe |
1ª ed. originale | 1790 |
Genere | saggio |
Lingua originale | tedesco |
La Metamorfosi delle Piante è un saggio scritto da Johann Wolfgang von Goethe nel 1790, col quale egli riconobbe l'omologia delle componenti di piante diverse, e soprattutto quella di fasi successive della vita di una stessa pianta (petali e foglie). Questo saggio rientra nel corpus della cosiddetta scienza goethiana.
Nella tradizione tedesca della "Naturphilosophie", sviluppatasi nella nascente filosofia idealistica,[1][2] l'omologia venne interpretata da Goethe come una manifestazione dell'unità della natura, conseguentemente i componenti omologhi si svilupperebbero a partire da un'idea archetipa originaria. Il successivo sviluppo della biologia ha interpretato questa "idea archetipa" come corrispondente all'informazione codificata in una omologa struttura genetica.[3][4]
Goethe riteneva cioè che le parti e il tutto fossero inseparabili, e non potessero essere compresi nell'ottica del meccanicismo atomistico derivante dalla «cattiva metafisica di Newton»,[5] perché «la misurazione è un'azione grossolana».[6] La teoria di Goethe è annoverata tra i precursori dell'evoluzionismo,[7] benché i suoi studi sulla natura dei componenti del fiore come prodotti dalla metamorfosi delle foglie divergano da quelli di Darwin.[8]
Le intuizioni di Goethe, per alcuni versi anticipatrici di alcuni sviluppi della scienza, vennero perciò sviluppate in un contesto di pseudoscienza, secondo L. Geymonat la "Naturphilosophie" ha costituito un "torbido abbandono alle forze sfrenate della fantasia, ..., che ha prodotto le più ridicole assurdità che mai uomo di scienza moderno abbia udito nel campo di sua competenza.[9]
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